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Quando si può fare un funerale gratuito a carico del Comune

Le spese funebri possono essere elevate: grazie ai funerali gratuiti, sociali o molto economici però tutti possono avere accesso a una sepoltura dignitosa

18-11-2022 (Ultimo aggiornamento 25-11-2022)

Onoranze funebri

Persino nel profondo sconforto del lutto, quando sembra di non avere energie per dedicarsi ad altro se non al ricordo del caro estinto, non ci si può sottrarre all’urgenza di occuparsi di questioni più materiali ma non rimandabili: il costo del funerale. La bara, il trasporto, la sepoltura, la lapide commemorativa: tutte queste cose hanno ovviamente un prezzo e non è scontato che i familiari in vita possano farsene carico. Esiste però la possibilità del funerale gratuito: ecco quando è possibile accedervi.

Quanto costa un funerale

Il costo medio di un funerale in Italia varia in base a diversi fattori: a far salire il prezzo ci sono ad esempio il tipo di bara (che può essere più o meno di pregio), la scelta dei fiori, la presenza di personale delle Onoranze Funebri durante la cerimonia, il trasporto con il carro funebre (anche in questo caso, il mezzo scelto può essere più o meno di lusso), il servizio di vestizione della salma e altro ancora.

Indicativamente i prezzi base per i funerali economici completi si aggirano intorno ai 1700-2000 euro, mentre un rito funebre completo con tumulazione può arrivare a costare 3500-5000 euro. Se si sceglie la cremazione, il costo medio è più basso: circa 2500 euro.

Chi deve pagare per il funerale

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Il pagamento del funerale è considerato un obbligo morale, famigliare e anche giuridico. Secondo la legge italiana, il funerale deve essere pagato dagli eredi del defunto in modo equo: ovvero, ciascun co-erede deve contribuire alla spesa in modo proporzionale alla quota ereditaria che riceverà, a meno che nel testamento non siano state date indicazioni differenti. Nel momento in cui si accetta l’eredità, non è possibile sottrarsi al pagamento del funerale (le cui spese tra l’altro sono detraibili).

Funerale gratuito: come funziona

Il funerale però, come abbiamo visto, non ha un costo indifferente e per alcune famiglie può dunque rappresentare un problema economico. Non solo: purtroppo a volte i defunti sono completamente soli, magari nullatenenti e senza parenti lontani che possano farsi carico delle spese funebri. In tal caso si procede con un funerale gratuito, chiamato anche funerale di povertà, cioè finanziato completamente dal Comune – in genere quello di residenza del defunto. Ogni anno le Amministrazioni stanziano una cifra nel bilancio comunale destinata proprio a coprire le spese essenziali delle esequie di chi muore solo o senza patrimonio.

Ciascun Comune può definire in autonomia i criteri per l’accesso al funerale gratuito, ma in genere il primo passaggio è la verifica del patrimonio: se il defunto era indigente, ci si accerta del fatto che non abbia lasciato alcun bene. Poi si procede con la ricerca dei familiari fino al sesto grado di parentela: se non è possibile trovare dei parenti (magari perché sono irreperibili o disinteressati) oppure se questi sono a loro volta non abbienti o, ancora, se hanno rinunciato all’eredità, allora il Comune paga le spese della sepoltura. Il funerale di povertà è molto essenziale: generalmente non sono previste visite, fiori né carro funebre, ma semplicemente la tumulazione o più frequentemente la cremazione.

Quando il funerale è a carico del Comune

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Oltre ai funerali gratuiti, c’è anche un secondo caso in cui il Comune potrebbe farsi carico in parte delle spese funebri: i cosiddetti funerali sociali. Possono accedere a questa opzione i familiari in vita che si trovano in una situazione di particolare difficoltà o che sono già seguiti dai Servizi sociali. In questo caso in genere il Comune paga il 50% delle spese funebri essenziali, così che i parenti prossimi debbano pagare solo la somma restante. Se per loro è comunque impossibile farsene carico, il funerale diventa gratuito e l’Amministrazione lo finanzia completamente.

Alcune Amministrazioni comunali (ad esempio quella di Milano) offrono altrimenti la possibilità di un funerale convenzionato, cioè un servizio base a un costo popolare, ad esempio sotto i 1500 euro. Per accedere a questa opzione di solito non è necessario dimostrare di essere indigenti o in situazione di difficoltà, ma potrebbero comunque esserci dei requisiti da rispettare: ad esempio, il defunto potrebbe dover essere deceduto e/o residente nel Comune che propone il funerale convenzionato.

Chi ha diritto al funerale pagato dal Comune

Ogni Comune gestisce in modo autonomo i funerali gratuiti e sociali, nel senso che stabilisce tramite un’apposita ordinanza i requisiti minimi per accedere a queste opzioni. Per conoscere queste condizioni, la cosa migliore è contattare la Polizia Mortuaria o l’Ufficio Funerali, Sepolture e Cremazioni del Comune di riferimento.

In base a quanto deliberato da ciascuna Amministrazione, il funerale gratuito o sociale potrebbe essere riservato soltanto ai residenti del Comune oppure anche a chi, pur essendo residente altrove, è deceduto lì. Sta al singolo Comune anche decidere sotto quale soglia di reddito (da attestare con ISEE del nucleo familiare o con l’ultima dichiarazione dei redditi) il defunto o i suoi parenti più prossimi hanno diritto alla gratuità.

Le persone che non hanno i requisiti per un funerale gratuito o sociale potrebbero comunque avere il desiderio di contenere il più possibile le spese per l’ultimo saluto al caro estinto. Le Pompe Funebri sono consapevoli di questo e infatti non mancano le agenzie che propongono funerali economici a prezzi vantaggiosi.

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