Che cosa vedere ad Acquaviva delle Fonti tra storia e arte
Le origini di Acquaviva delle Fonti risalgono circa al VII secolo a.C. e gli scavi realizzati nel 1976 hanno evidenziato la presenza di diverse abitazioni, vicino alle quali furono ritrovati scheletri umani. Gli abitanti di questo primo centro si spostarono a valle, probabilmente a causa di qualche devastazione o per il desiderio di scoprire la fertilità dei terreni e dalla ricchezza delle acque sorgive.
L’itinerario alla scoperta di questa splendida località pugliese prevede una serie di attrazioni davvero imperdibili come la cattedrale di Sant’Eustachio, protettore della città: questo è uno degli esempi più belli di architettura rinascimentale presenti in Puglia. Da visitare ci sono anche la Chiesa di Santa Maria Maggiore in stile barocco, risalente al XVI secolo, e la Torre dell’Orologio che attualmente è il risultato di un’opera di ristrutturazione realizzata tra il 1824 e il 1825; la costruzione della Torre è stata voluta dal duca d’Atri Andrea Matteo Acquaviva.
Sempre in tema di architetture, spicca poi il Palazzo De Mari-Alberotanza, che è stato realizzato per volere del principe Carlo De Mari alla fine del XVII secolo. Il palazzo, sulla facciata principale, presenta una triplice balconata e un elegante portone di ingresso. Il palazzo si compone di oltre 100 ambienti e si caratterizza per una corte interna dal fascino davvero inestimabile. Un’altra perla che conquista turisti di tutto il mondo è poi la mostra archeologica permanente “Salentino, alle origini della città” che raccoglie circa 100 reperti risalenti al periodo compreso tra il VI e il III secolo a.C. e che furono rinvenuti durante gli scavi effettuati tra il 1976 e il 1979.
Cosa mangiare ad Acquaviva delle Fonti
Questa località non è famosa solo per il suo patrimonio storico e culturale, ma anche per quello gastronomico. Questo territorio infatti vanta due presidi slow food che sono il “cece nero della murgia carsica” e la celebre "cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti" che è il prodotto che caratterizza in modo più rilevante la produzione locale. Questa cipolla, dallo splendido colore violaceo, si schiarisce verso l’interno fino a diventare bianca ed è molto apprezzata per la sua straordinaria dolcezza.
In questa splendida località dell’
entroterra pugliese è possibile gustare ottimi piatti della tradizione gastronomica locale nelle tante
trattorie e
osterie presenti: tra tutti spiccano le celebri
orecchiette con cime di rapa, il
riso con patate e cozze e le “popizze” e le “sgagliozze”, che rientrano tra i
piatti tipici baresi, stile street food. Le popizze sono delle piccole palline di massa condita con zucchero o sale, mentre le sgagliozze sono rettangoli di polenta fritta: impossibile resistere al loro gusto indimenticabile.