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Tutti i canali per vendere i vestiti usati

I vestiti usati, con o senza valore affettivo, spesso devono essere smaltiti. Ecco come provare a venderli tramite i mercatini, i negozi oppure online.

12-07-2018 (Ultimo aggiornamento 26-09-2018)

Usato

I vestiti usati affollano gli armadi e il “repulisti” non è necessario solo in occasione delle pulizie di primavera ma anche in tanti altri momenti dell’anno. Eliminare i vestiti smessi e vecchi a volte è quasi doloroso, perché impone di separarsi da ricordi affettivi, che a volte corrispondono a momenti particolari della propria vita, ma allo stesso tempo necessario, per far posto negli armadi per i nuovi acquisti.

I vestiti usati da eliminare possono avere varie destinazioni oltre al malinconico sacco dell’immondizia: possono essere regalati, portati ad associazioni benefiche oppure venduti, con la possibilità di guadagnare qualcosa.

Evitare di gettare via i capi e favorire il processo “di mano in mano” permette anche di adottare una soluzione green per limitare l’inquinamento e lo smaltimento dei rifiuti, facendo al contempo spazio per nuovi acquisti che seguano le ultime tendenze moda.

Ma quali sono i canali che recuperano e vendono i vestiti usati?

Mercatini dell’usato

I vestiti usati sono vendibili ai mercatini stagionali (invernali ed estivi) che raccolgono la merce smessa. Attraverso questo canale, si può agire in diversi modi:

  • si può allestire una bancarella e disporre i propri indumenti in modo tale da venderli con il contatto diretto;
  • si può rivolgersi a un franchising.

Come funzionano i mercatini dell’usato in franchising?

I “mercatini istituzionali”, rigorosamente divisi tra abbigliamento, accessori, giocattoli e oggetti per la casa, funzionano attraverso il servizio di “conto vendita”: una percentuale del guadagno andrà al franchising e l’altra al proprietario del capo, che dovrà fissare il prezzo in modo attento e ragionato, per aumentare la possibilità di piazzare il proprio indumento.

Attenzione: quando è la prima volta che ci si approccia a un mercatino, occorre farsi spiegare bene le istruzioni (onde evitare sorprese indesiderate, “guadagni” molto inferiori a quello che si sperava e non-affari).

Negozi dell’usato

In Italia c’è una rete di negozi dell’usato, di compravendita, che espongono merce e ritirano indumenti smessi. Questi capi saranno poi venduti tramite lo stesso sistema dei mercatini, in conto vendita, oppure pagati a peso.

Esattamente come avviene nei mercatini, anche nei negozi dell’usato gli indumenti, se non sono venduti entro un certo lasso di tempo, devono essere sottoposti a un ulteriore ribasso del prezzo.

Vendere i vestiti usati online

Il web è diventato uno dei canali più gettonati per la compravendita di indumenti. Ci sono diversi siti e portali che, tramite aste o formule più immediate, permettono agli utenti di comprare o vendere qualunque tipo di merce, da orologi per uomo a scarpe per la palestra, da abiti per cerimonia a computer da gaming. Una community di utenti-compratori potrà visionare nelle vetrine virtuali gli indumenti e fare un’offerta o aggiudicarseli al prezzo fissato dal venditore, con la possibilità di avvalersi del diritto di recesso.

I metodi di pagamento sono svariati e comprendono il contrassegno, le carte di credito e i servizi di pagamento e trasferimento digitale di denaro.

Quello che si può consigliare, in questo caso, è affidarsi sempre a grandi portali dai nomi noti, per difendersi dalle possibili truffe.

Vendere i vestiti usati tramite app

Le app sono l’ultimo sistema, più moderno e smart, di compravendita online. Con una piccola commissione si può vendere facilmente, da smartphone, la propria merce fotografandola e inserendola immediatamente in vetrine. Proprio come avviene nei negozi fisici o nei mercatini, il venditore deve ragionare bene il prezzo da attribuire al proprio indumento e, nel caso rimanga invenduto a lungo, abbassarlo.

Consigli utili

Ecco alcuni suggerimenti per approcciarsi al mondo della vendita di vestiti usati:

  • vendere materiale nel miglior stato possibile, occupandosi di sistemare i capi, lavarli e, se necessario, ricucire alcune parti;
  • non esagerare con i prezzi: la corretta proporzione sarebbe generalmente il 50% di quello che è stato pagato originariamente, fatta eccezione per i capi antichi e vintage;
  • informarsi prima sulle condizioni di compravendita di siti, app, mercatini e negozi;
  • non dimenticare di utilizzare anche canali più personali, come i social, per fare un appello e scoprire se qualche amico o conoscente vuole comprare la merce senza bisogno di intermediari;
  • non dimenticare di regalare qualcosa… è bello arricchirsi, ma anche donare gratuitamente.

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