Una mappa dei dolci tipici italiani

Dai biscotti del Nord alle creme del Sud, dalle ciambelle all'alta pasticceria, ecco i principali dolci tipici italiani, divisi per regione
I dolci tipici italiani sono deliziosi, gustosi, assortiti, numerosi e irresistibili. Da Nord a Sud è possibile sperimentare qualunque tipo di dessert, dai biscotti secchi aromatizzati ai dolci farciti di creme, panna o frutta, come lo strudel. Come destreggiarsi di fronte a un’offerta così ricca e notevole?
Potremmo mappare lo stivale e costruire, idealmente, una cartina geografica dove collocare i vari dolci tipici: dalla sbrisolona al babà, dalla torta paesana alla cassata siciliana passando per i cantucci, gli amaretti, i canestrelli spolverati di zucchero.
Oppure possiamo provare a dividere i dolci principali italiani in 3 macroaree, evidenziando le differenze, le specificità e le somiglianze da regione a regione:
- Nord
- Centro
- Sud
Dolci tipici del Nord Italia
Sono tantissime le specialità delle pasticcerie settentrionali da non perdere. Dalle Dolomiti e dalla zona nord-orientale provengono una serie di dolci creati con la pastafrolla, la pasta brisé, la pasta sottile e la frutta. Molti dolci della tradizione italiana delle regioni del Nord hanno una derivazione povera ma costituiscono tuttora una delle ipotesi più deliziose per un giro in pasticceria, un dessert dopo il pasto o una colazione a base di dolci da forno.
Un esempio può essere lo Strudel, tipico dolce trentino creato con pasta sottile, mele, uvetta, pinoli, cannella.
Dal Piemonte proviene invece la tradizione dei biscotti e dei “biscottifici” che ha dato vita ai vari amaretti, Krumiri, baci di dama (con varianti al cioccolato), canestrelli e ai cosiddetti “brutti ma buoni” fino al bonèt: delizioso budino arricchito con amaretti e rum.
La Lombardia vanta una serie di deliziose dolci ricette, come la sbrisolona, originaria della zona di Mantova e classico “dolce povero” che un tempo veniva assemblato con avanzi poco costosi. Tuttora la ricetta prevede un composto tendente a sbriciolarsi a base di farina, mandorle, burro, zucchero, scorza di limone, uova. La Lombardia, non dimentichiamolo, ha dato vita al panettone, classicissimo dolce natalizio a base di pasta, uvetta e canditi. Altre ricette prevedono la torta nera, detta anche torta paesana, con cacao, pane e pinoli.
Al Veneto invece dobbiamo uno dei dolci più amati di sempre, il tiramisù, che prevede la presenza di biscotti savoiardi, liquore, mascarpone e uova (ma ha dato vita a infinite varianti). A proposito di Veneto, probabilmente (come per la Lombardia il panettone) l’esempio più noto è il Pandoro veronese, che è costituito dalla stessa pasta del panettone ma più lievitata e senza uvetta o canditi ma con una ricca spolverata di zucchero a velo. Sempre da Nord-Est provengono i suggestivi capezzoli di Venere, cioccolatini bianchi e marroni che ricordano una forma femminile.
Dolci tipici del Centro Italia
Anche la tradizione dell’Italia centrale si difende molto bene, con una schiera di dolci tipici irresistibili. Se a Nord predominano le frolle e i dolci in genere “asciutti”, al centro troviamo varie possibilità, dal secco al morbido.
La Toscana ha regalato i classici Cantucci, biscotti secchi a base di pasta e mandorle, da intingere nel Vin Santo, uno dei vini da dessert più apprezzati. L’Emilia-Romagna invece si concentra sulle ciambelle, le crostate, il Pan Pepato ma anche le piadine e i crescioni, da consumare salati o dolci, con zucchero, Nutella o marmellata. Aggiungiamo dolci tipici emiliani come il Burlengo, con mandorle, farro, orzo, riso e noci, oppure il Bustreng, che contiene un’infinità di ingredienti segreti, e il pan speziale, che aggiunge aromi e spezie ai più classici pinoli e mandorle.
Scendendo approdiamo nelle Marche, dove troviamo la deliziosa e colorata cicerchiata, un dolce di palline di pasta coperte di miele e gocce di zucchero colorate, il classico e tradizionale Ciambellone (alternato alle ciambelline al mosto), le castagnole (una variante rispetto alla cicerchiata), le sfrappe di Carnevale, dette anche chiacchiere o bugie.
All’Umbria dobbiamo i tozzetti, biscotti secchi abbinati a frutta secca, oltre che la pizza dolce, le fregnacce (pasta e zucchero fritti nell’olio) o il pampepato di Terni, dolce rotondo con mandorle, nocciole, noci, cannella, cacao, noce moscata (gli ingredienti possono essere variati).
Nel Lazio esistono varie e numerose tradizioni dolciarie, che affiancano i biscotti più secchi ai dolci semplici a base di pasta (le ciambelle e ciambelline) e alcune tra le specialità di pasticceria più golose, come i mitici maritozzi, panini dolci farciti di panna montata. I mostaccioli sono dolci della serie “brutti ma buoni” a base di farina, noci, miele, albume d’uovo, spezie, cacao e cannella.
In Abruzzo invece troviamo le cancelle o ferratelle, che ricordano un po’ i waffle inglesi ma con una pasta molto più sottile. Sempre in Abruzzo si prolunga la tradizione umbra e laziale delle ciambelline al vino, cucinate con qualche piccola variante, oltre alle rinomate Lingue di suocera, a base di farina di farro, mandole e grappa (o anice). Tra Abruzzo e Molise dominano anche gli spumini, meringhe, realizzati con gli albumi montati a neve, che prevedono in alcuni casi l’aggiunta di cannella, cacao o scorza di limone.
In Molise troviamo le mpigne, ciambelle aromatizzate, ma anche le tipicissime ostie ripiene, composte dalla pastella sottilissima farcita con miele, zucchero e mandorle. Tra le specialità molisane non mancano neanche il croccante, un dolce classico in tutta Italia, e le frittelle dolci.
Dolci tipici del Sud Italia
E i dolci del Sud? Se a Nord prevalgono creme leggere, impasti a base di cacao e biscotti e al centro frittelle, chiacchiere, ciambelle e dolci secchi, al Sud non mancano mai creme, frutta, gelati e creazioni, in generale, caloriche ed esose. Partendo dalla Campania, scopriamo prelibatezze come i babà al rum, a forma di fungo, di consistenza spugnosa e imbevuti di liquore. Oppure tra le schiere dei dolci campani troviamo la pastiera, un dolce tipico pasquale a base di grano, uova e ricotta, la sfogliatella, in versione riccia o di pastafrolla, ripiena di crema, o la zeppola, che a Napoli viene preparata con diverse varianti rispetto ad altri luoghi geografici.
Scendendo in Basilicata, troviamo i fichi fritti, le ciambelle fritte con crema al limone, i panzerotti ripieni di crema di castagne, le pesche fritte al gelato, i taralli dolci e le chiacchiere.
Anche la Puglia è rinomata per i propri dolci, che vanno dalle pettole, frittelle preparate in particolari periodi dell’anno alle cartellate ripiene e abbinate al vin cotto, i sospiri con crema pasticcera, il pasticciotto salentino, le mandorle zuccherate e i taralli dolci.
E in Calabria? La Calabria propone dolci secchi o morbidi a base di frutta, frutta secca, miele, come le crocette di fichi, le Nacatole a base di farina, latte, anice e lievito (preparate soprattutto nel periodo natalizio) o la pitta ‘mpigliata, che nasce con la tradizione del consenso prematrimoniale e fa sposare uva passa, fichi secchi, pinoli, spezie e liquori.
La Sicilia invece è una delle regioni più amate (e non solo in Italia) per i dolci golosi, pieni di crema, di frutta: qualche esempio? I cannoli e cannolicchi, a base di pasta e ricotta, la cassata siciliana, una delle torte più famose al mondo realizzata con ricotta zuccherata, pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. La Sicilia è anche la patria delle granite (che sono tutt’altro che un po’ d’acqua e ghiaccio) al mandarino, al pistacchio, alla mandorla. Il pistacchio di Bronte e la mandorla di Avola sono materie prime raffinate e pregiate, che costituiscono lo spunto per una numerosa serie di dolci della Trinacria.
Concludiamo con la Sardegna, che offre dolci come le seadas, ravioli dolci di grano con farcitura di agrumi e formaggio, le ciambelle sarde e i tradizionali biscotti secchi.