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Lo strudel: origine e storia di un dolce invernale

Lo strudel è uno dei dolci altoatesini più conosciuti e amati. Ecco com'è nato e qual è la sua origine

24-09-2018 (Ultimo aggiornamento 01-10-2018)

Dolci e gelato

Lo strudel, tra i migliori dolci italiani, è il goloso ripieno di mele e uvetta che viene associato al Trentino Alto Adige e all’Austria. La sua storia però è lunga e particolare e ha un’origine molto lontana, riportandoci indietro fino alla Mesopotamia.

Strudel di mele originale: le origini

La storia dello strudel parte dalle regioni asiatiche, dove dolci caratterizzati dall’utilizzo di pasta sfoglia con ripieno risale addirittura dai lontani tempi della Mesopotamia. È stato ritrovato infatti un manoscritto dell’VIII secolo a.C. in cui si parla di un dessert che era stato preparato per la corte assira e che si presentava come una serie di strati sottili di pasta sfoglia farciti con delle noci e del miele.

Strudel di mele originale: ripreso dal Baclava

Da quel momento, molto probabilmente, l’uso di questo tipo di pasta leggermente croccante si espanse fino alla Turchia, alla Grecia e in tutto il Mediterraneo. I pasticceri dell’epoca si concentrarono sulla realizzazione di dolcetti sfiziosi e raffinati, creati con la sfoglia, la melassa e la frutta secca, solitamente guarniti con noci e pistacchi e perfetti come dolci per la colazione.

Questi dolci presero il nome di Baclava e si diffusero velocemente grazie ai mercanti e alle flotte che si occupavano dei commerci tra Asia e Europa orientale, vendendo e acquistando spezie, tessuti e altri beni preziosi. Quindi, oltre alle merci pregiate, circolavano anche i prodotti alimentari, si trattava di un continuo passaggio e scambio di sapori e saperi.

Strudel di mele originale: la pasticceria turca

I pasticceri turchi, che all’epoca erano dotati di un grande fiuto per la raffinatezza nelle preparazioni, rivisitarono la ricetta. Essi la perfezionarono creando moltissime varianti dei piccoli dolcetti Baclava, che si presentavano come sigari, composti da vari strati di sfoglia arrotolata e imbevuta di sciroppo di zucchero o di miele, guarniti con trito di pinoli, noci e pistacchi.

La pasta sfoglia usata per questi dessert monoporzione non era la classica, ma era molto più semplice e leggera rispetto a quella ricca di burro usata nella tradizione italiana e francese, composta solo da farina e acqua con l’aggiunta di una minima quantità di strutto o di burro. Si tratta della stessa sfoglia che oggi richiude il ripieno dello strudel.

Strudel di mele originale: dalla Turchia all’Austria

I piccoli dolci in pasta sfoglia passarono dalla Turchia all’Ungheria in poco tempo, dove diventarono anche più grandi, con ripieni di diversi gusti, arricchiti da svariate tipologie di frutta, fresca o secca, o composte. Nel 1699 l’Ungheria entrò a far parte dell’Impero austriaco e da lì, quindi, la diffusione verso Vienna fu molto rapida. In città i dolci vennero subito chiamati strudel, a causa della loro forma, visto che la parola significa rotolo o vortice. Furono proprio i pasticceri austriaci ad apportare gli ultimi significativi accorgimenti al dolce, che divenne così celebre in tutto il mondo.

La ricetta della città austriaca vede l’impiego di una sfoglia sottilissima e di ingredienti tipici della zona. Vengono infatti usate le mele, l’uvetta e i pinoli per la preparazione del ripieno del tipico Apfelsrudel; esistono poi differenti varianti in cui vengono aggiunte, ad esempio, le ciliegie, oppure il formaggio.

Secondo la cultura popolare, la giusta consistenza della sfoglia sarebbe quella che consente di leggervi in trasparenza una lettera d’amore infilata al suo interno.

Oggi lo strudel dell’Alto Adige è tutelato con un disciplinare che ne stabilisce gli ingredienti e che impedisce che la ricetta originale della pasticceria italiana venga riprodotta in tutto il mondo, anche se si tratta di un dolce che viene ripresentato in differenti varianti in moltissimi Paesi del mondo.

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