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Co-housing per anziani: come funziona e quanto costa

Non sono delle vere e proprie case di riposo, ma dei luoghi in cui gli anziani vivono insieme e si fanno compagnia: ecco cosa sono e come funzionano le co-housing

20-01-2019

Case di riposo

Un antidoto all’isolamento e alla solitudine, oltre che una valida alternativa alle case di riposo: le co-housing sono l’ultima novità in fatto di assistenza agli anziani, e dopo aver conquistato il Nord Europa stanno lentamente prendendo piede anche nel nostro Paese.

In Italia, la popolazione anziana è in costante aumento, e moltissime persone oltre i 75 anni di età vivono sole, addirittura oltre il 30%. Molte case di residenza risultano inoltre troppo grandi per loro o non sufficientemente attrezzate per assisterle in tutti i loro bisogni primari: ecco che molti anziani decidono di rivolgersi alle co-housing, con immediati vantaggi economici, emotivi e sociali. Ma cosa sono precisamente queste residenze comuni? E in cosa differiscono dalle case di riposo?

Cosa sono le co-housing?

Come suggerisce il nome, le co-housing sono delle strutture in cui gli anziani vivono facendosi compagnia. Ciascuno degli inquilini ha diritto a una camera privata, che può essere singola o doppia, ma ha a disposizione anche degli spazi comuni da condividere con gli altri ospiti, spesso una cucina o una sala relax. Questa soluzione abitativa è consigliata soprattutto ad anziani che hanno un buon livello di autosufficienza, ma che soffrono la solitudine e che trascorrono molte ore da soli a casa.

Le co-abitazioni rappresentano quindi il giusto equilibrio tra autonomia e socialità, in quanto permettono agli anziani di scegliere liberamente quanto tempo trascorrere negli spazi privati e quante ore dedicare invece alle attività collettive proposte dalla struttura. Solitamente tra i servizi delle co-housing ci sono serate di animazione o intrattenimento, ma anche accompagnamento a cinema e teatro o al ristorante, come nei centri diurni organizzati. In quasi tutte le strutture sono inoltre disponibili anche sistemi di prima assistenza o sanitari per le persone che abbiano particolari necessità.

Quali sono i benefici delle co-housing

I vantaggi di abitare in una co-housing per anziani riguardano non solo la sfera emotiva e sociale, ma anche quella economica. In Italia più di un milione di over 65 sono costretti a sopravvivere con una pensione inferiore ai 500 euro: molti di loro devono quindi investire tutti gli introiti nell’affitto di un appartamento. Una camera in una residenza condivisa permette di diminuire i costi legati all’abitare almeno del 30%, dando quindi maggior potere d’acquisto ai suoi inquilini. Vivere in una comunità consente anche di dividere i compiti e gli impegni quotidiani, oltre che le spese, tra più persone.

Vivendo a stretto contatto con i propri coetanei, inoltre, le persone anziane sono maggiormente spronate a restare autonome e autosufficienti, così da poter prendere parte alle attività comuni. Da uno studio condotto negli USA è infatti emerso che le persone che vivono in contesti di co-housing rimangono autosufficienti per una media di 10 anni in più rispetto agli anziani che vivono da soli.

Anche l’autostima e la percezione della propria identità aumenteranno notevolmente: gli anziani non si sentiranno più un peso per i propri figli, ma avranno la possibilità di costruirsi una nuova vita anche grazie alla nascita di nuovi e solidi legami che potrebbero crearsi proprio all’interno delle co-housing, come succede nelle case albergo per anziani.

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