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L’Aglianico del Taburno DOCG: le principali caratteristiche

Come abbinare l’Aglianico del Taburno a tavola? Scoprite tutti i segreti dell'Aglianico del Sannio in queste breve guida di PG Magazine e le sue origini

22-02-2020

Enoteche e vini

Annoverato tra i più antichi e pregiati vitigni italiani, l’Aglianico del Sannio nasce nel suggestivo territorio della valle Caudina, ai piedi del monte Taburno, a circa 25 km a ovest di Benevento. Le prime tracce della tradizione vinicola nell’area sono antichissime e risalgono all’epoca dei Sanniti, antica popolazione che occupava questo territorio prima dei Romani. Le prime testimonianze scritte della tradizione vinicola nel beneventano risalgono si hanno addirittura nel V-VI secolo a.C.

Da allora nel Taburno si è sviluppata una fiorente produzione di eccellenti vini, grazie alla natura argillosa e calcarea delle sue colline e un fortunato e regolare microclima, come l’Aglianico del Tiburno, disponibile oggi in tre varianti principali, tutelate da un severo disciplinare di produzione.

L’arte millenaria del vino nel Taburno: 13 comuni uniti da qualità e passione

13 comuni, tutti in provincia di Benevento e con un’area coltivata complessiva di 600 ettari, sono gli unici appassionati produttori di questo vino rosso per brasato: Foglianise, Torrecuso, Cautano, Vitulano, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Apollosa, Bonea, Montesarchio, Ponte, Tocco Caudio, Paupisi e Benevento.

Rosso, Riserva e Rosato

Il prodotto principe della zona è l’Aglianico del Taburno Rosso, disponibile in versione base o Riserva. Entrambe le varianti sono creato con almeno l’85% di uve provenienti esclusivamente dal vitigno Aglianico del Sannio, le cui uve vengono raccolte nel mese di ottobre. La versione base si ottiene obbligatoriamente dopo due anni di invecchiamento, mentre la Riserva dopo tre, di cui almeno sei mesi in barrique e sei mesi in bottiglia. La terza versione di questo vino, il Rosato, ideale per tutti gli amanti dei vini freschi e leggeri, si ottiene infine dopo 3 anni di affinamento, di cui almeno 1 in legno.

L’Aglianico del Taburno a tavola

Questo rinomato vino rosso si presenta con un bel colore rosso rubino, che vira al granato con l’invecchiamento, mentre il naso si perde nei gradevoli profumi delle colline beneventane, tra cui la violetta, la ciliegia e il ginepro, per poi acquisire con l’affinamento le punte vigorose del tabacco e del pepe nero. Al palato l’Aglianico del Taburno è secco, con una struttura dotata di grande personalità, e con gli anni acquisisce morbidezza. Servito a una temperatura compresa tra i 18 e i 20°C questo vino dà il meglio di sé accompagnato a carni rosse e formaggi stagionati. L’Aglianico Rosato invece, con la sua particolare sfumatura rosa corallo, servito a una temperatura di 12°C è ottimo dall’aperitivo al dessert e si abbina particolarmente bene a carni bianche e a piatti a base di pesce.

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