Via l'IVA dalla chirurgia estetica: le novità del Governo

Sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto può essere costoso: la proposta del Governo che permetterebbe di risparmiare
Affrontare degli interventi di chirurgia estetica, di grande o piccola portata, permette di apportare dei miglioramenti al proprio aspetto estetico e, nella maggior parte dei casi, avere dei benefici anche a livello psicologico. Aumenta l’autostima, ci si sente meglio con se stessi e con il proprio corpo.
Il costo degli interventi è spesso elevato e non alla portata di tutti. Data la loro importanza per il benessere psico-fisico della persona, il Governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha elaborato una proposta che consentirebbe a tutti coloro che vogliono migliorare o modificare il proprio aspetto fisico di andare incontro ad un grande risparmio eliminando l’Iva.
Chirurgia estetica, la proposta del Governo
La proposta arriva attraverso una mozione del centrodestra, che chiede di togliere l’Iva dalle operazioni di chirurgia estetica. Annarita Patriarca, portavoce di Forza Italia, ha affermato che si tratta di interventi che, stando alla loro visione, dovrebbero rientrare tra quelli ritenuti prestazioni sanitarie e, pertanto, subire un trattamento tributario differente e vantaggioso.
Questo perché gli interventi di chirurgia estetica possono avere delle conseguenze positive sul benessere fisico, psichico e sociale delle persone.
L’eliminazione dell’Iva su questo tipo di interventi porterebbe dei benefici non solo per i pazienti, che possono accedere alle operazioni sostenendo costi nettamente inferiori, ma anche agli operatori del settore, che possono svolgere il loro lavoro con minori difficoltà. Alcuni di loro, inoltre, sono già protagonisti di contenziosi con l’Agenzia delle Entrate.
Quest’ultima contesta il mancato versamento dell’Iva, avvenuto dopo che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva affermato che gli interventi estetici rientravano nell’ambito delle cure mediche solo ed esclusivamente se necessarie a causa di traumi, handicap o malattie. A dimostrare che esistano i presupposti per ottenere l’esonero deve essere il medico stesso, che deve richiedere l’esenzione.
L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di evitare contestazioni e multe attraverso una normativa chiara.
La proposta del Governo non è passata inosservata e ha sollevato alcune resistenze. In particolare, il leader dell’opposizione Nicola Fratoianni ha affermato che le risorse a disposizione del governo dovrebbero essere utilizzate per sostenere chi deve effettuare interventi e cure odontoiatriche o chi ha difficoltà economiche e non riesce ad acquistare i farmaci di cui ha bisogno.
Chirurgia estetica, che cos’è e cosa vi rientra

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Per chirurgia estetica si intendono tutti quegli interventi che sono volti a migliorare l’aspetto del viso e del corpo, in maniera più o meno invasiva. È una branca della chirurgia plastica e si occupa di modificare parti del corpo e/o rallentare l’invecchiamento.
Si ricorre alla chirurgia estetica per cambiare il proprio aspetto per puro senso estetico, intervenendo sui difetti o su aspetti che non trovano il gradimento dell’individuo (ad esempio seno troppo piccolo, o grande) o in seguito a traumi, malattie o altre situazioni che richiedono un intervento. In ogni caso, mirano ad eliminare qualcosa che arreca un disagio personale e ad apportare benefici fisici e psicologici.
Chi si vuole sottoporre a interventi di chirurgia estetica effettua una prima visita in cui, con il medico, valuta come rimuovere un difetto e come intervenire. Dopo un’anamnesi e dopo aver discusso delle varie possibilità, delle conseguenze e del risultato che si vuole raggiungere, si procede con l’operazione. Alcuni interventi possono essere eseguiti in ambulatorio, come la correzione delle cicatrici, delle labbra e altri piccoli modifiche.
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