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Trasporto funebre: tipologie, documenti, normativa

Esistono varie tipologie di trasporto funebre. Vediamo quali sono previste dalla normativa, quali sono i documenti necessari e chi lo può svolgere

05-07-2018 (Ultimo aggiornamento 11-12-2018)

Onoranze funebri

Il trasporto funebre è un servizio pubblico locale regolato dalla legge che può essere effettuato in base a vari tipi di esigenze: ad esempio per il trasferimento della salma fuori dal Comune in cui è avvenuto il decesso, oppure all’estero tramite aereo, secondo la normativa internazionale. Una tra le varie procedure di trasferimento possibili è, inoltre, il trasporto funebre a cassa aperta. Andiamo a scoprire più nel dettaglio come viene svolto il trasferimento del corpo da parte di agenzie professionali e specializzate in questo settore.

Trasporto funebre: cosa dice la normativa?

Il trasporto funebre è sottoposto a normativa, specificatamente, dal Capo IV del regolamento di polizia mortuaria del D.P.R. 10/09/1990 n.285 e prevede le seguenti operazioni:

  1. Il prelievo della salma dal luogo di morte (che può essere la casa del commiato in cui viene effettuata la veglia funebre o l’obitorio)
  2. Il percorso verso la chiesa o il luogo dove vengono svolte le esequie
  3. La sosta durante il funerale laico o religioso
  4. Il tragitto fino al cimitero (possibilmente seguendo il percorso più veloce possibile)

Secondo l’art 8, il trasporto funebre viene effettuato con mezzi destinati esclusivamente a questo tipo di operazioni: essi devono essere dotati di un comparto nettamente separato dal posto di guida. Inoltre, spetta solamente ai dipendenti dell’agenzia raccogliere la salma e collocarla all’interno del feretro. Anche il trasferimento della bara in chiesa (o in altro luogo) viene effettuata da personale specializzato. Tuttavia, per particolari esigenze cerimoniali, viene permesso a congiunti ed amici del defunto di trasportare il feretro, cercando di rispettare le varie normative sulla sicurezza e di tutela della salute.

I costi del trasporto funebre spettano, infine, ai familiari, i quali devono scegliere l’impresa di Onoranze Funebri, la quale si occuperà delle esequie.

Quali documenti servono?

Prima del trasporto funebre, nel caso in cui la morte sia avvenuta in casa, è necessario che venga avvisato il medico curante del defunto (privato o del Servizio Sanitario Nazionale), il quale dovrà compilare il certificato di morte.

Dopodiché, l’agenzia funebre incaricata dalla famiglia della persona deceduta provvederà alla denuncia del decesso presso il Comune di residenza, attraverso le seguenti operazioni: redigendo il modulo di denuncia della morte, avvertendo l’SNN per la visita necroscopica e consegnando il modulo Istat (compilato dal medico curante). Nel caso in cui, invece, il decesso sia avvenuto in Ospedale o in Casa di Riposo, sarà la struttura stessa a presentare denuncia con le relative certificazioni.

Comunque sia, il trasporto funebre in Italia richiede sempre il “decreto di autorizzazione al trasporto” da parte del Comune di residenza del defunto e, per l’avvio di questo servizio, è assolutamente necessaria la presentazione dell’apposito modulo all’ufficio competente (effettuata dal parente più vicino al defunto oppure da un incaricato dell’agenzia di Onoranze Funebri).

Ma nel caso ci sia la necessità di estradizione all’estero o introduzione in Italia di salme (o resti mortali), cosa prevede la normativa?

Trasporto funebre all’estero o introduzione di salme tramite aereo

Secondo la normativa internazionale (convenzione di Berlino 1937), si può ricorrere all’estradizione all’estero presentando determinati documenti. Tuttavia questa tipologia di trasporto funebre ha valore solo per i Paesi che vi hanno aderito (Italia, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Olanda, Francia, Svizzera, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Turchia, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, Cile, Messico).

Innanzitutto, per procedere all’estradizione della salma, è necessario il passaporto mortuario. Dopodiché è obbligatoria la seguente documentazione:

● certificato di morte rilasciato dal Comune;
● certificato medico che attesti che il decesso non sia avvenuto per malattia infettiva;
● il nullaosta dell’Ambasciata o del Consolato italiano dello Stato in cui è destinata la salma;
● il nullaosta della Procura della Repubblica nel caso di decessi avvenuti per morte violenta o incidente;
● il permesso di seppellimento da parte del Comune dove è avvenuto il decesso.

Nel caso di introduzione in territorio italiano di salme provenienti dall’estero tramite aereo, sempre secondo la normativa internazionale, sono necessari i seguenti documenti:

● Il nullaosta della Prefettura all’introduzione in Italia delle salme dei connazionali deceduti all’estero;
● la richiesta dell’Ambasciata o del Consolato italiano dello Stato in cui è avvenuto il decesso;
● il passaporto mortuario.

Trasporto funebre fuori Comune

Un’altra tipologia di trasporto funebre è quella che prevede il trasferimento della salma dal luogo del decesso al cimitero di un altro Comune italiano. Come si procede in questo caso? In tale evenienza è necessario che un componente della famiglia del defunto presenti una domanda indirizzata al Sindaco del Comune dove verrà sepolta la salma. A questo documento deve essere applicata una marca da bollo (il valore di essa dipende da luogo a luogo), così da ottenere l’autorizzazione al trasporto del corpo. Tuttavia, questo procedimento può essere svolto direttamente dalla ditta di Onoranze Funebri che presenterà la domanda all’Ufficio Concessioni Cimiteriali.

Oltre al trasporto funebre fuori comune, esiste un’altra possibilità di trasferimento della salma a favore dei coniugi e gli amici del defunto. Andiamo a scoprirla nel paragrafo seguente.

Trasporto funebre a cassa aperta

Il trasporto funebre a cassa aperta è una delle grandi innovazioni introdotte dalle recenti riforme regionali della normativa in materia. Attraverso questa soluzione è possibile richiedere il trasferimento del corpo dal luogo del decesso verso un altro posto dove poter continuare il periodo di osservazione della salma (che non deve essere inferiore alle 6 ore e non deve iniziare prima di 24 ore dall’ultimo respiro) e dove poter esporre la salma al pubblico (come accade durante il rito della veglia o nelle case del Commiato).

Perché il Comune autorizzi al trasporto funebre a cassa aperta devono sussistere i seguenti requisiti:

● esclusione di decesso dovuto a malattia infettiva;
● esclusione di decesso dovuto a reato (così da evitare il rischio che qualcuno possa alterare di segni di morte dovute al reato stesso).

In particolare, nel secondo caso, le figure deputate ad escludere la morte dovuta a commissione di reato sono il medico curante (che compila la scheda ISTAT) ed il medico necroscopo (il quale è incaricato a segnalare possibili sospetti di reati penali).

Quanto costa il trasporto funebre?

Il trasporto funebre rientra tra i costi generali del funerale. Un importo sommario si aggira tra i 1.500 e i 2.500 euro. Ciò che maggiormente incide sui costi sono, in generale, le spese accessorie (ovvero i materiali utilizzati, che potrebbero triplicare il prezzo). Sarebbe, comunque, saggio evitare di acquistare i cosiddetti pacchetti “da outlet” che stanno spopolando in questi ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda un servizio così delicato. Domandare un preventivo a più agenzie di Onoranze Funebri è sicuramente la scelta migliore, per evitare sgradite sorprese o insoddisfazioni.

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