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Il Loden: storia e origini di un tessuto senza tempo

Una lana grezza, nata tra le montagne, viene modificata e rinnovata nel tempo fino a diventare e dare il nome a un capospalla iconico. Ecco la storia del loden

30-10-2018 (Ultimo aggiornamento 31-10-2018)

Abbigliamento

Le origini

Un tessuto che risale al Medioevo, proveniente dalla zona del Tirolo e dell’Alto Adige, e che veniva prodotto dai contadini. Inizialmente il loden era ruvido e grigio, decisamente diverso da quello a cui siamo abituati. Ricavato dalle pecore e utilizzato nella sua forma basica per proteggersi dai lunghi e freddi inverni come il pullover. Diventa di moda quando viene per la prima volta indossato dall’aristocrazia, più precisamente dall’imperatore Francesco Giuseppe durante una battuta di caccia.

Grazie a lui, il loden tirolese diventa un elegante mantello di colore bianco, con aggiunta di lana merino. Da tessuto grezzo, diventa un capo raffinato e ricercato dai nobili di tutta Europa. Il colore originario quindi cambia, dal grigio si tinge di bianco, nero e rosso fino ad arrivare al più famoso loden verde, una sfumatura funzionale e mimetica durante la caccia.

Il modello del cappotto loden originale, dai dettagli riconoscibili, si chiama Hubertus. Lungo fino al ginocchio, con una grande piega sulla schiena, il colletto semplice e lineare e i bottoni in corno di cervo. Un capospalla che diventa un evergreen, storico, non manca nel guardaroba di molti uomini e rivive una nuova stagione d’oro negli anni ’70.

Il loden nell’era moderna

Questo soprabito, come il celebre montgomery, subisce molteplici variazioni ed evoluzioni proprio nel corso degli anni ’70. La sua linea sobria e privi di eccessi, lo rende simbolo dell’eleganza intellettuale senza fronzoli. La divisa delle persone colte e impegnate politicamente. Essenziale e di buon gusto. Ovviamente la moda crea al contempo, varianti d’utilizzo del tessuto, in capotti da donna, completi, pantaloni in moltissime tonalità diverse.

Aziende storiche forniscono questo pregiato materiale all’haute couture, seguendo precise lavorazioni per realizzare un prodotto d’eccellenza. L’importanza è tale che gli viene dedicato un museo, a Vandoies. Un percorso espositivo per conoscere più da vicino la sua storia.

La lavorazione parte dalla selezione della lana, poi cardata, filata e tessuta. Sottoposta a follatura per renderla compatta e resistente, passa poi per tintura, garzatura e fissaggio. La lucentezza, infine, gli viene conferita tramite essicatoi. Il loden classico infeltrito ed estremamente impermeabile viene oggi mischiato con cashmere e altri materiali pregiati, il risultato è un tessuto morbido e confortevole al tatto.

Nell’immaginario comune il loden viene identificato con l’omonimo cappotto verde bottiglia, colore tradizionale anche del parka da donna, ma lo stesso classico modello, esiste anche in blu, in grigio, in marrone. Segue le classiche linee e può presentare anche gli ormai tradizionali bottoni bombati in cuoio. Un capo chic e di buona qualità. Il suo prezzo si aggira intorno ai 500 euro. Ci sono tipologie che partono dai 300 euro mentre alcune arrivano anche a superare i 700 euro.

La funzionalità incontra lo stile e la perfezione sartoriale in questo cappotto iconico, il loden. Senza tempo e di classe. Conserva il fascino storico, la funzionalità per cui è stato concepito e lo stile con il quale è stato indossato nel corso degli anni.

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