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Le specialità da provare assolutamente a Roma

Scopri quali sono i piatti tipici a Roma e cosa provare almeno una volta nella vita: carbonara, gricia, amatriciana, cacio e pepe, abbacchio, trippa e coda alla vaccinara.

10-07-2018

Mangiare bene

Roma, così come ogni città italiana ha una tradizione culinaria molto vasta ed è impossibile non trovarsi nella capitale e non provare determinati piatti. Di seguito vi proporremo 7 piatti tipici romani, da gustare almeno una volta durante i propri soggiorni nella Città Eterna.

I primi piatti romani

La carbonara è sicuramente uno dei piatti da provare a Roma. Le sue origini sono ancora incerte, infatti nel famoso ricettario di inizio secolo di Ada Boni non si hanno tracce di questo piatto così gustoso.

Alcuni sostengono che sia una ricetta che abbia origini americane. Durante la seconda guerra mondiale in Italia fu fondata la Linea Reinhard, che rallentava l’avanzata dei nemici. Sugli appennini c’era un gruppo di giovani americani, che trovarono uova, formaggio e pancetta affumicata. In loro nacque una profonda nostalgia, legata a quella che era la loro colazione. Per questo motivo unirono gli ingredienti e nacque la carbonara.

Tale teoria non convince i più, tuttavia, a maggior ragione visto che la tipica carbonara romana non prevede la pancetta, bensì il guanciale. Assolutamente bandite anche panna, cipolla, aglio e prezzemolo.  Per quanto riguarda il tipo di pasta da utilizzare, la tradizione romana predilige pasta lunga, come gli spaghetti.

Altri due primi piatti da provare sono sicuramente la gricia e l’amatriciana. La prima è stata inventata dai pastori di Amatrice, quando ancora non si conosceva il pomodoro ed è il piatto da cui ha avuto origine successivamente l’amatriciana. La gricia era, infatti, il pasto principale di tanti pastori che con loro portavano pecorino, pepe nero, pasta, guanciale e strutto. Questi sono gli ingredienti del piatto, al quale successivamente fu aggiunto il pomodoro, dando vita all’amatriciana.

Anche la cacio e pepe è un altro piatto della tradizione culinaria romana e come la gricia è nato grazie ad i pastori che migravano da una zona all’altra, portandosi dietro provviste semplici da cucinare. La cacio e pepe è una variante più semplice della gricia, infatti gli ingredienti sono gli stessi, manca solo il guanciale.

I secondi piatti romani

Per quanto riguarda i secondi piatti, invece, a Roma i piatti tipici sono l’abbacchio, la coda alla vaccinara e la trippa. L’abbacchio è un gustoso secondo piatto di agnello da latte tipico della cucina laziale e preparato soprattutto durante le feste pasquali.

La coda alla vaccinara, invece si prepara con la coda di bue, ma in alternativa si può utilizzare anche la coda di vitello. Le sue origini sono da cercare nelle osterie dell’antico quartiere romano in cui abitavano i Vaccinari, coloro che macellavano i bovini.

La trippa alla romana, infine, è un piatto molto antico, che si è trasformato negli anni da alimento povero a piatto nobile. Anticamente era consumato dalle persone più umili, in quanto essendo la parte meno pregiata del bovino, veniva utilizzato dalle persone meno abbienti. Oggi la trippa viene consumata con menta e pecorino e per tradizione si mangia durante il pranzo del sabato.

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