1. Home
  2. Bellezza
  3. Estetica

Cos'è la pulizia dentale e quando farla

C’è la pulizia dentale che si fa ogni giorno, con lo spazzolino normale o elettrico, e quella professionale che rimuove tartaro e placca. Le cose da sapere

17-01-2023

Estetica

Come si impara fin dall’infanzia, è fondamentale lavare i denti ogni giorno con spazzolino e dentifricio: l’ideale sarebbe farlo dopo ogni pasto o spuntino. Quando però si sente parlare di pulizia dei denti o pulizia dentale, ci si riferisce a qualcosa di diverso rispetto a questa buona abitudine quotidiana: si parla infatti della pulizia professionale eseguita da un professionista (dentisti, igienisti specializzati…) che serve a rimuovere le incrostazioni di placca e tartaro dai denti. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo trattamento.

Pulizia dei denti: di cosa si tratta

Shutterstock

Ci sono tanti modi per chiamare la pulizia dei denti: detartrasi, igiene dentale professionale, ablazione del tartaro… Il concetto, però, non cambia: si tratta sempre di una seduta terapeutica professionale in cui viene svolta un’approfondita pulizia della dentatura. Per quanto la pulizia dei denti svolta quotidianamente a casa possa essere accurata e minuziosa, infatti, bisogna sapere che un comune spazzolino (nemmeno se è uno spazzolino elettrico) non riesce davvero a rimuovere tutti i residui dai denti: servono strumenti professionali.

Nello specifico, solo una pulizia dentale riesce a togliere il tartaro e la placca. Di cosa si tratta esattamente? Quando i residui di cibo si depositano sulla superficie dentale e vengono attaccati dai batteri, si genera la cosiddetta placca batterica. Se non viene rimossa, la placca si accumula e si cristallizza diventando la sostanza gialla o marrone nota come tartaro. Quest’ultimo potrebbe anche formarsi sotto il bordo gengivale e dunque risultare particolarmente difficile da rimuovere.

A cosa serve la pulizia dentale

Se non opportunamente rimossi, germi e batteri che si depositano su gengive e denti potrebbero causare danni, anche permanenti. Ecco perché una periodica pulizia dei denti fatta nello studio di un professionista, associata a una corretta igiene orale quotidiana, è fondamentale per mantenere in salute i denti e le gengive: in questo modo si possono infatti prevenire carie, piorrea (nota anche come parodontite), gengiviti e altre malattie dei denti.

Inoltre, la pulizia dentale professionale sbianca i denti ingialliti (un problema comune anche nei bambini), elimina le macchie dei denti, previene la perdita prematura dei denti, risolve i problemi di alitosi e rende la dentatura più lucida e robusta. Nonostante l’effetto sbiancante, la pulizia dentale non fa confusa con lo sbiancamento dentale, una procedura con led o al laser che consiste nel rendere più bianco lo smalto dei denti. Questo trattamento non sostituisce la pulizia dentale, ma le due cose potrebbero essere eventualmente abbinate nella stessa seduta dal dentista.

Pulizia dentale: durata, costi e frequenza

La pulizia dei denti non è dolorosa, ma nelle persone con sensibilità dentale particolarmente elevata potrebbe causare dei fastidi intensi: in questi casi si potrebbe valutare l’opportunità di eseguire l’intervento sotto anestesia (opzione che di norma, comunque, non è prevista). Il costo del trattamento, che dura circa un’ora, varia dai 50 agli oltre 100 euro in base al dentista a cui ci si rivolge. Una delle domande più frequenti che ci si pone riguardo questo argomento è: ogni quanto tempo fare una pulizia dentale dal dentista? Non c’è una regola precisa, ma gli esperti consigliano di farla una volta all’anno.

Consigli per lavarsi i denti

Una volta terminata la seduta di pulizia dentale dal dentista, lavarsi ogni giorno i denti a casa nel modo corretto consente di mantenere gli effetti benefici il più a lungo possibile. È un’abitudine che a volte si dà per scontata, ma siamo sicuri di saperlo fare nel modo migliore? Prima di tutto bisogna dotarsi di uno spazzolino da denti adeguato: ne esistono diverse tipologie, con setole più o meno dure. Le setole vanno passate su tutta la dentatura con movimenti delicati e non troppo violenti, per evitare di danneggiare le gengive. Non bisogna avere fretta: può essere utile impostare un timer, così da essere certi di dedicare all’igiene orale almeno 3-4 minuti.

Se per lavarsi i denti si usa uno spazzolino elettrico, il movimento rotante della testina farà il più del lavoro: non resta che muovere lo spazzolino nella bocca lentamente e gradualmente, così da spazzolare tutti i denti. Che si usi lo spazzolino elettrico oppure quello tradizionale, sulle setole si può mettere del dentifricio: è utile acquistarne uno di buona qualità, alternando l’uso di dentifrici sbiancanti (più aggressivi con lo smalto) ad altre tipologie. Altrettanto fondamentale è passare il filo interdentale tra un dente e l’altro, a pulizia ultimata, ed eventualmente risciacquare la bocca con del collutorio.

Chi si lava i denti con l’apparecchio fisso, invece, dovrebbe inclinare la testina dello spazzolino a 45 gradi rispetto alla superficie dentale, facendo scorrere le setole al di sopra e al di sotto dei brackets dell’apparecchio. Bisogna poi tenere lo spazzolino in posizione parallela rispetto ai denti e strofinare sopra e sotto ogni piastrina.

Lavare i denti con il bicarbonato

Alcuni suggeriscono di lavarsi i denti con il bicarbonato, ma va detto che questa sostanza non ha propriamente effetti sbiancanti, come spesso si crede, ma più che altro abrasivi: può quindi aiutare a rimuovere residui di cibo e simili dalla dentatura. Quando il bicarbonato viene usato in ambito casalingo (cioè mixato con acqua fino a ottenere una pasta simile al dentifricio), però, è facile utilizzarlo in modo scorretto o eccessivamente frequente: il rischio è dunque quello di danneggiare lo smalto e le gengive.

Per una pulizia dentale completa e professionale cerca su PagineGialle i dentisti della tua zona.

Potrebbero interessarti anche