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Cos'è il conch piercing?

Tra le tantissime tipologie di piercing all'orecchio, negli ultimi tempi il conch piercing sembra essere uno dei più amati. Vediamo di cosa si tratta

30-10-2022

Tatuaggi e piercing

Al giorno d’oggi ci sono moltissime varianti di piercing all’orecchio che è possibile fare, oltre ai classici buchi nei lobi. Spesso, vista l’ampia scelta, è davvero difficile riuscire a scegliere quello che si avvicina di più ai nostri gusti.

Possiamo dire però che il conch piercing in questo momento è uno dei più amati: vediamo di che cosa stiamo parlando, delle sue caratteristiche e di come curarlo.

Che cos’è il conch piercing

Partiamo dall’origine del suo nome, non di immediata comprensione per tutti. Conch in inglese significa conchiglia e in questo caso sta ad indicare la posizione del piercing sull’orecchio.

Il piercer in questo caso va a perforare l’antelice, una zona che si trova sul bordo dell’orecchio stesso o appena verso l’interno, costituita soprattutto da cartilagine.

Non è una parte morbida da forare come il lobo, anzi, è abbastanza rigida; per questo motivo raccomandiamo assolutamente di rivolgersi a un professionista, che sappia perfettamente dove andare a posizionare l’ago – e poi il piercing – e che effettua il buco a mano, senza l’ausilio della pistola.

Quanto costa?

Il prezzo cambia a seconda dello studio a cui ci si rivolge, il nostro consiglio è di non puntare al risparmio ma affidarsi a mani esperte. In genere comunque si spendono mediamente 60 euro, poco più o poco meno.

Conch piercing: differenti versioni

Esistono due varianti diverse, in base alla zona in cui si preferisce posizionare l’orecchino una volta eseguito il foro:

  • a conca esterna: il piercing viene inserito in prossimità della curvatura dell’orecchio;
  • a conca interna: l’orecchino si colloca più verso l’entrata del padiglione auricolare.

È doloroso?

In genere la zona dell’orecchio non è tra le più dolorose, anzi. Il male che si sente passa in pochi minuti. C’è da dire che, oltre alla leggera differenza estetica, il conch piercing interno può provocare più dolore, perché la cartilagine in quel punto è più spessa.

Conch piercing: guarigione e cura

Il professionista che eseguirà il tuo piercing sarà (o dovrebbe essere) molto scrupoloso nel lasciarti indicazioni precise sulle norme igieniche da seguire durante la guarigione del foro, per evitare infezioni o altre problematiche.

Il primo consiglio è aspettare almeno 3 mesi per far guarire totalmente il buco effettuato, e solo allora cambiare il gioiello, mettendo quello che preferisci.

È fondamentale non toccare mai l’orecchio con le mani sporche o non precedentemente lavate e disinfettate. È necessario pulire una o due volte al giorno l’orecchino usando un cotton fioc bagnato e del sapone neutro antibatterico (in genere il piercer ti consiglia – o ti vende – il prodotto da usare).

L’ideale sarebbe tenere l’orecchio ben pulito ogni giorno, lavando delicatamente la parte dietro, davanti e attorno al nuovo foro.

Ci sono controindicazioni?

In realtà no, sono piercing che vengono effettuati con un’elevata frequenza. L’unica problematica comune è legata alla formazione di cheloidi, tipica delle aree cartilaginose.

Si tratta di cicatrizzazione della cartilagine, appunto: sono quei piccoli rigonfiamenti tondeggianti che possono formarsi attorno al buco.

Non sono pericolose e non dovrebbero dare alcun fastidio, nella fase iniziale una crema lenitiva potrebbe bastare per risolvere il problema; il nostro consiglio è comunque quello di contattare il piercer che ha effettuato il foro per chiedere consigli.

Attenzione a non trascurare una cheloide, perché un eccessivo rigonfiamento, anche se raro, potrebbe richiedere l’asportazione chirurgica.

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