Che cosa vedere a Comiso
Duomo di Santa Maria delle Stelle - Chiesa Madre
La chiesa Madre di Comiso risale al XV secolo e venne costruita su un tempio preesistente intitolato a Santa Maria del Mulino. Distrutta dal terribile terremoto del 1693 venne ricostruita nel 1699 con il contributo del conte Baldassarre IV Naselli. All’interno si trovano un soffitto ligneo realizzato dal messinese Antonio Iberti, detto il Barbalonga, una statua marmorea della Madonna del Carmelo, attribuita alla scuola del Gagini, l'altare maggiore in marmi policromi e lapislazzuli, il monumento funerario di Baldassarre V Naselli.
Basilica Maria SS. Annunziata
La chiesa fu costruita sulla chiesa di San Nicola, di origine bizantina e terminata nel 1591. Con il terremoto del 1693 il tempio venne danneggiato e verrà ricostruito tra il 1772 e il 1793 in stile neoclassico, secondo il progetto dell'architetto G. B. Cascione Vaccarini, nipote del palermitano G. B. Vaccarini. La cupola, progettata dall'architetto comisano S. Girlando, fu terminata nel 1885.
Santuario di San Francesco dell’Immacolata
Magnifico esempio dell’architettura comisana la chiesa è una delle più antiche di Comiso, fu realizzata nei primi anni del Trecento dai Chiaramonte, feudatari di Comiso.
Castello dei Naselli d'Aragona
Il castello risale al 1330 ma la struttura giunta ai giorni nostri è stata costruita nel 1497.
Nel suo interno si sono succeduti i vari signori di Comiso: i Berlinghieri, i Chiaramonte, i Cabrera, i Naselli che acquistarono il castello nel 1453. Il battistero è la parte più antica, dedicato a San Gregorio Magno, mostra resti di affreschi di epoca bizantina, risalenti all'anno mille.
Terme Romane di Diana
Terme urbane costruite tra la fonte Diana e il fiume Ippari in epoca romana fra il II e il III secolo d.C. e furono in uso fino all’epoca bizantina. Scoperte nella seconda metà dell’800, gli scavi vennero ripresi negli anni 1934-35 e una terza volta nel 1989, portando alla luce il tepidarium, un grande ninfeo poligonale, un alveus, il calidarium, un pavimento a mosaico con tessere di calcare bianco e di basalto nere dove si vede Nettuno circondato da due gruppi di Nereidi in groppa a dei tritoni.
I parchi nei dintorni di Comiso
Riserva naturale orientata Pino d'Aleppo, si trova nei territori di Vittoria, Comiso e
Ragusa e si estende per
3000 ettari. Tocca la parte finale dell’Ippari, la Piana di Vittoria e il confine sud occidentale dell'altipiano ibleo. In questa riserva si trovano gli unici
Pini di Aleppo autoctoni esistenti in Sicilia.