Halloween è la festa più spaventosa dell’anno e viene celebrata da adulti e bambini seguendo le tradizioni. Se in passato in Italia era poco sentita, da qualche anno a questa parte organizzano eventi e party a cui è possibile prendere parte. Non può mancare nelle case la zucca di Halloween, il simbolo più classico della festività. Intagliare la zucca è un’attività che tiene impegnati grandi e piccini, permettendogli di divertirsi insieme creando qualcosa di mostruoso, spaventoso e originale per il party di Halloween. La sua realizzazione può essere difficoltosa se non si conoscono i passaggi da seguire. Zucca di Halloween, la leggenda alla base della tradizione Shutterstock La zucca di Halloween è una zucca intagliata, svuotata e illuminata con una candela collocata al suo interno. Viene realizzata per creare un’atmosfera macabra e, solitamente, viene posizionata all’esterno delle case, appena fuori l’uscio, o sopra le finestre. È conosciuta anche come lanterna di zucca, lanterna di Halloween o Jack-o’-lantern. Quest’ultimo è un nome maggiormente diffuso negli Stati Uniti d’America e fa direttamente riferimento alla leggenda alla quale è collegata la zucca di Halloween. Jack era un fabbro irlandese avaro e ubriacone. Una sera, mentre era in un pub, incontrò il diavolo e riuscì ad ingannarlo chiedendogli di trasformarsi in una moneta per un’ultima bevuta prima di consegnargli la sua anima. Il diavolo acconsentì, ma il fabbro prese la moneta in cui si era trasformato e l’accosto ad una croce, bloccandolo in quello stato. In cambio della sua liberazione, il diavolo promise di non infastidire più Jack per almeno dieci anni. Al termine del periodo stabilito, il diavolo si presentò da Jack. Il fabbro gli chiese, come ultimo desiderio, di cogliergli una mela da un albero. Il diavolo acconsentì, ma Jack aveva inciso una croce sull’albero e riuscì ad imprigionarlo. In cambio di una seconda liberazione, il diavolo lo salvò dalla dannazione eterna. Jack visse a lungo, commettendo numerosi peccati. Quando morì fu rifiutato dal Paradiso e, quando si recò all’Inferno per reclamare il suo posto, il diavolo gli ricordò il patto e lo lasciò vagare nel mondo dei vivi. Per combattere il freddo e il buio, il diavolo gli concesse di portare con sé una fiamma dell’inferno collocata in una rapa. La zucca di Halloween, così, rappresenta il fabbro Jack, la cui anima si ripresenterebbe ogni anno proprio la notte di Halloween. Zucca di Halloween, come intagliarla Per intagliare la zucca occorre predisporre uno spazio sufficiente ampio per manovrarla agevolmente, senza difficoltà. Munirsi di fogli di giornale o di volantini da posizionare sul tavolo per evitare di sporcare. Gli strumenti necessari sono: una zucca, coltelli taglienti di differenti dimensioni, un pennarello e un cucchiaio. Prima di iniziare a tagliare tracciare con il pennarello le linee da seguire, facendo il disegno nel punto in cui devono essere creati dei fori. Le linee dritte sono più facili da intagliare. I disegni possono essere effettuati da un bambino, ma la parte delle incisioni deve essere effettuata da un adulto in tutta sicurezza. È consigliabile partire dalla calotta della zucca. Una volta rimossa, metterla da parte poiché servirà al termine del lavoro per richiudere l’ortaggio intagliato. Scoperchiata la zucca, rimuovere tutto l’interno aiutandosi con un cucchiaio. La polpa non deve essere gettata, ma può essere conservate e utilizzate per preparare gustose ricette a base di zucca. Una volta svuotata, si può procedere ad intagliare occhi, naso e bocca. Terminato, posizionare un lumino o una candela all’interno da accendere durante la sera di Halloween. La zucca può essere posizionata su una finestra o all’ingresso della propria abitazione per accogliere gli ospiti in un’atmosfera divertente e spaventosa. Idee per realizzare una zucca di Halloween originale, mostruosa e divertente Shutterstock Le zucche di Halloween possono essere realizzate in tanti modi diversi, a seconda della propria fantasia, della propria creatività e dei propri gusti. Oltre al classico modo di intagliare, realizzando occhi e bocche mostruose, si possono eseguire altri lavori e lasciarsi ispirare da altre idee. È possibile, ad esempio, realizzare delle zucche più glamour e luminose, dipingendole all’esterno con della vernice dai colori alla moda e utilizzando paillettes, strass, perline e brillantini. È l’ideale se si vuole organizzare un party più elegante e meno mostruoso. Se, invece, si vuole mantenere il tema horror, oltre alle zucche tradizioni, se ne possono creare alcune con dei fori tondi e sparsi per l’intero ortaggio. All’interno dei buchi si possono posizionare dei topini giocattolo o degli insetti finti. Il risultato sarà terrorizzante e adatto ad una festa di Halloween. Quando si organizza una festa per bambini si può desiderare un allestimento meno spaventoso. Le zucche possono essere intagliate con sorrisi e, al posto della candela, possono esservi inseriti all’interno caramelle e dolciumi. Per acquistare tutti i prodotti necessari per creare la propria zucca di Halloween, ci si può recare in un centro commerciale. Per trovare quello più vicino a te consulta PagineGialle.
La zucca, insieme alle castagne, è uno dei cibi più cucinati e amati della stagione autunnale. La si ritrova negli antipasti, nei primi, nei contorni e persino nei dolci. Ce ne sono di diverse tipologie ed ognuna può essere più o meno adatta ad alcune ricette. Saporita e adatta per diverse preparazioni, viene utilizzata anche da coloro che non hanno dimestichezza con i fornelli, ma che vogliono preparare qualcosa di gustoso. Se la difficoltà della preparazione della maggior parte delle portate a base di questo ortaggio non è elevata, pulire la zucca potrebbe apparire non semplice. Le zucche sono grandi e presentano una scorza dura che va rimossa. Maneggiarla, per chi è poco pratico, può essere faticoso e, se non si sta attenti, si rischia di tagliarsi con coltelli affilati provocandosi piccole o grandi ferite durante la fase di pulizia. Zucca: caratteristiche e proprietà benefiche Shutterstock La zucca è un ortaggio tipicamente autunnale, estremamente gustoso e dalle proprietà benefiche. Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, è povera di grassi e di calorie ed è adatta anche a chi segue un regime dietetico più rigido. È ricca di beta-carotene, che ha effetto antiossidante e antinfiammatorio sull’organismo, e di fibre. Aiuta a combattere la stitichezza e favorisce il benessere gastro-intestinale. Vi si ritrovano la vitamina C, vitamine del gruppo B, potassio, magnesio, calcio e fosforo. Esistono zucche di diversa varietà. C’è la Delica, che ha una buccia verde e la polpa arancione, la Mantovana, che ha una forma allungata, la Chioggia, con una buccia verde scura e poco liscia, la piacentina e la Hokkaido, proveniente dal Giappone. Come pulire una zucca Per pulire la zucca posizionarla su un ripiano stabile, possibilmente un tagliere per evitare che con gli strumenti utilizzati si possa danneggiare la superficie. È importantissimo scegliere un coltello adatto a questa operazione. Deve avere una lama lunga, che permetta di lavorare sull’ortaggio di grandi dimensioni senza avere problemi, e affilata. La buccia della zucca, a seconda della varietà può essere molto dura e in mancanza di un buon coltello si potrebbe fare molta fatica a rimuoverla. Poggiare la zucca su un tagliere e, tenendola ben ferma, fare un’incisione sull’ortaggio partendo dal picciolo. Affondare la lama fino ad arrivare alla base. Ripetere l’operazione più volte posizionando il coltello a circa 2 cm dal primo taglio. Quando è possibile accedere ai semi, rimuoverli aiutandosi con un cucchiaio. È consigliabile metterli da parte e non buttarli poiché sono molto utili per fare alcune preparazioni. Per rimuovere la buccia, lavorare su piccoli pezzi. Prima di toglierla definitivamente, è bene riflettere sull’uso che si vuole fare dell’ortaggio. La buccia è commestibile e in alcune preparazioni non è fondamentale rimuoverla. Se necessario, procedere con la decorticazione rimuovendo con cautela per non ferirsi. Proprio come i semi, la buccia della zucca non va gettata. Se ridotta a piccoli pezzi e messa in forno si possono creare degli snack buoni e salutari. Cosa fare della polpa? Si può tagliare in diversi modi a seconda di ciò che se ne vuole fare. Si possono realizzare degli spicchi, delle fette, dei cubetti o dei pezzi grossolani. Una volta tagliata, va consumata in pochi giorni per evitare che si rovini. Come utilizzare la zucca in cucina Le zucche sono ortaggi molto versatili, dal sapore delicato, ma gustoso che aiuta ad insaporire diverse preparazioni. È impiegata sia nei piatti dolci che in quelli salati. È perfetta per preparare delle zuppe calde, delle vellutate o dei frullati. Può essere cucinata in forno, sia tagliata a tocchetti che a fettine, al vapore o lessata o utilizzata per preparare creme e farcie per fare il ripieno di ravioli e tortellini o condire altri cibi. Se cotta al forno, si può lasciare la striscia della buccia. Ricette con la zucca: i piatti più invitanti La zucca può essere l’ingrediente principale per preparare gustosi antipasti da servire prima di un pranzo, di una cena o durante un aperitivo. Si possono creare delle girelle con lo speck, dei fagottini ripieni, delle polpette, torte salate o chips. Nonostante il sapore tendenzialmente dolce, si possono realizzare tantissimi primi: risotti, lasagne, tortellini, ravioli, crespelle, gnocchi, spaghetti e pasta di diversa tipologia. È un ottimo ingrediente base per dolci, come ciambellone, crostate, torte, biscotti, muffin e tanto altro ancora. La si può ritrovare in secondi di carne e di pesce e cucinata come snack salutari, da consumare quotidianamente. L’ortaggio si abbina benissimo con altri ingredienti tipici della stagione autunnale, come le castagne, e con cannella, speck, noce moscata, tartufo, gorgonzola, gamberi, capesante e persino la cioccolata. Per ottenere il massimo risultato, è bene selezionare una zucca maturata, di provenienza certificata. Fare sempre attenzione alla data di scadenza presente sulla confezione prima di procedere all’acquisto. Su PagineGialle è possibile trovare il negozio di frutta e verdura più vicino a te.
Cos’è il ritmo circadiano? L’etimologia latina circa diem indica che si tratta di un ritmo sonno veglia naturale che avviene nel corpo di ognuno all’interno delle 24 ore. È un sistema complesso e multi variegato dove entrano in scena una fitta serie di elementi che controllano il benessere psico-fisico tramite parametri quali la pressione arteriosa, la temperatura corporea, il peso, il tono muscolare; in una parola: tutto l’organismo. Il ritmo circadiano prevede una tabella di marcia prestabilita che copre l’intera giornata, tutti i giorni. La tabella del ritmo circardiano Tra le 6 e le 9 del mattino si assiste alla prima fase, il momento iniziale della giornata che consiste nel risveglio. L’ormone del sonno, la melatonina, lascia spazio pian piano al cortisolo per potersi mettere in moto ed affrontare la giornata. Tra le 9 e le 12: la temperatura corporea, aiutata anche dal movimento, subisce un aumento così come il cortisolo. Rappresenta il momento in cui si ha maggiore concentrazione ed energie fisica, non a caso si consiglia di svolgere le mansioni più intense proprio in quest’arco temporale, tra cui un buon allenamento mattutino. Tra le 12 e le 15: dopo i pasti -quando arriva quel leggero senso di stordimento a cui molti cedono concedendosi il famoso pisolino pomeridiano- l’ossigeno e il sangue affluiscono maggiormente nella parte del ventre dove svolgono i loro compiti metabolici. Tra le 15 e le 18: l’organismo si prepara nuovamente -e lentamente- a ricaricare le energie. Una volta l’uomo andava a dormire con il tramonto, ed il nostro sistema lo ha ancora in memoria. L’organismo quindi rallenta, il fegato e l’intestino fanno più fatica a digerire grassi e zuccheri, motivo che spiega perchè bisogna sapere cosa mangiare prima di dormire. Tra le 21 e le 24: ad iniziare dalle 21 circa, la ghiandola pineale favorisce l’apporto di melatonina utile a conciliare il sonno. La temperatura corporea scende nuovamente e l’intero organismo si prepara per accogliere il riposo. In questa fase, quindi dopo i pasti, è sconsigliato l’utilizzo di dispositivi elettronici, come tv e cellulari nonché fare attività fisica. Tra le 24 e le 3: la mente riposa, o meglio una parte, perché in qualche modo il sistema cerebrale rimane sempre attivo. Il corpo accoglie il picco della melatonina per rigenerarsi. Tra le 3 e le 6: il corpo registra un abbassamento della temperatura assieme ad una diminuzione della melatonina per prepararsi al risveglio. Perché è importante non sottovalutare il ritmo circadiano L’orologio vero e proprio del corpo degli esseri umani -come di tutti gli esseri viventi- viene così spesso stravolto che non si ha nemmeno la cognizione di quanto in realtà, se lo si rispettasse, si possa trarre un beneficio a lungo andare. Lo sapevano bene i tre genetisti biologici – Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young a cui è stato assegnato il Nobel per la Medicina nel 2017 per la scoperta. Una scoperta che evidenzia quanto il ritmo circadiano e il sonno siano fortemente legati al ciclo luce-buio, e di quanto il primo possa essere alterato attraverso uno stile di vita non idoneo in cui si è molto attivi di notte, magari attraverso un uso spasmodico di cellulari o altri dispositivi anche durante la fase naturalmente dedicata al recupero. Per capire l’importanza del rispetto del ritmo della giornata basti pensare che l’epifisi, uno dei principali protagonisti del ritmo circadiano, è una ghiandola che produce la melatonina, l’ormone del sonno, la cui funzionalità varia in base alla luce: i raggi solari, infatti, inibiscono la produzione di melatonina per aumentarla quando arriva il buio, facilitando così il sonno durante la notte.
Conoscere il calendario stagionale dei prodotti dell’orto consente di scegliere ogni giorno ingredienti freschi a chilometro zero, perfetti per cucinare piatti prelibati ogni giorno dell’anno, e frutta e verdura biologica. Scegliere frutta e verdura fresche e raccolte secondo la loro maturazione naturale significa godere di una ricchezza unica e straordinaria di sapori, mentre comprare verdura e frutta fuori stagione significa mangiare alimenti che probabilmente hanno viaggiato per giorni oppure sono stati conservati a lungo in celle frigorifere, perdendo il loro sapore originario. Mangiare verdura e frutta di stagione significa anche mangiare sano a partire dalla spesa, sia perché le piante non hanno bisogno di trucchi o additivi per crescere, sia perché in questo modo si diversifica in automatico l’apporto di vitamine, sali minerali e altri nutrienti di cui l’organismo ha bisogno. Ecco dunque, mese per mese, come scegliere verdura e frutta di stagione. Inverno Il cibo invernale è in gran parte una continuazione dei raccolti autunnali più forti che continuano a crescere, ma ci sono anche alcune verdure inaspettate che maturano anche nel pieno dei mesi più freddi. A dicembre si possono infatti trovare ancora le ultime insalate, come lattuga e radicchio, mentre a gennaio e febbraio gli ortaggi di stagione sono principalmente a gemma: cavolo riccio, cavolo nero, cavolo e cavolfiore sono perfetti nelle minestre calde mentre carote, spinaci, zucca e finocchio aggiungono un po’ di colore alla stagione, senza dimenticare legumi come lenticchie e fagioli. Per quanto riguarda la frutta, dopo essersi goduti le ultime castagne di dicembre, nei mesi di gennaio e febbraio a farla da padrone sono i tipici prodotti del Sud: arance, clementine, mandarini, cachi, melagrane e mandorle, a cui si aggiungono kiwi, mele e pere. Primavera La primavera è la stagione in cui gli orti fioriscono, segnando la fine dei piatti a basi di radici pesanti e l’inizio di pasti leggeri, preparati freschi e con cura. Asparagi e fiori di zucca sono le classiche e delicate verdure di stagione, insieme a fave, carciofi, porri e barbabietole, soprattutto nei mesi di marzo e aprile, mentre a maggio si possono iniziare a gustare piselli e pomodori. Molto varia anche l’offerta di frutta, da acquistare, quando possibile, direttamente presso le aziende agricole e da consumare da sola o per preparare dolci o gelati. A marzo si trovano ancora frutti tipicamente invernali, mentre a partire da aprile domina il rosso di fragole, ciliegie e amarene, a cui si affianca a partire da maggio l’arancio delle nespole e delle prime albicocche. Estate I mesi di giugno, luglio e agosto portano abbondanza di verdure e ortaggi dal gusto fresco e rinfrescante: cetrioli, melanzane, meloni, peperoni, zucchine, pomodori e basilico inondano di profumo e colore i mercati. Altrettanto succede con la frutta di stagione: si prosegue con fragole e albicocche a giugno, a cui si aggiungono pesche, angurie, frutti di bosco, fichi e susine a luglio, per concludere con i primi assaggi di uva ad agosto. Autunno L’inizio di questa stagione è caratterizzato dalla raccolta delle colture piantate in estate, che si vanno a sovrapporre alla frutta e alla verdura già in commercio, offrendo il meglio delle due stagioni. Alle tipiche verdure estive, dunque, si aggiungono a partire da settembre broccoletti, zucche, funghi e tartufi, fino ad arrivare alle prime raccolte di finocchi a ottobre, per finire a novembre con spinaci e verze che segnano l’inizio della stagione invernale. Gli amanti di questa stagione potranno godere di prugne e, a settembre, delle castagne, lesse o arrostite (le caldarroste!) a ottobre, di fichi, cachi e kiwi a novembre. Consigli finali Consumare frutta e verdura di stagione consente di godere appieno del sapore e del valore nutritivo di questi alimenti, con un occhio anche alla convenienza dell’acquisto. Alimenti primaticci e tardivi sono infatti solitamente più costosi e di qualità inferiore rispetto a quelli di stagione e, inoltre, non rispettano la filosofia dell’agricoltura sostenibile. Inoltre, mangiare frutta e verdura di stagione fa bene anche all’ambiente. I tir che attraversano l’Europa con prodotti esotici, le celle frigo che conservano le verdure anche per settimane e la produzione in serre riscaldate sono tutte attività che consumano benzina (combustibili fossili) e aria pulita. Meglio quindi scegliere la filiera corta, che è la prima e migliore garanzia che i prodotti portati in tavola siano davvero freschi e genuini. Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/frutta-verdura-di-stagione.htm
Fra i secondi di carne più apprezzati dagli italiani, vi è sicuramente la tagliata di manzo, sia perché cucinare la tagliata non richiede grandi doti da chef, sia perché è una delle ricette che valorizza maggiormente la carne. Il nome deriva non dal modo di cucinarla, bensì da quello di servirla, cioè a fettine più o meno sottili tagliate trasversalmente. Il primo passo per cucinare una tagliata morbida e saporita è scegliere il taglio di carne adatto. In genere il controfiletto, con o senza osso, è il migliore. Il secondo passo è quello di togliere la carne dal frigo almeno un’oretta prima di cucinarla, per evitare che il brusco cambio di temperatura la faccia indurire. Poi, possiamo procedere con la cottura. In questo articolo vi daremo alcuni consigli per cucinare la tagliata a regola d’arte, sia in padella che alla brace. La tagliata in padella Cucinare la tagliata in padella è piuttosto semplice: l’importante è seguire passo passo le indicazioni, come il tempo di cottura o la temperatura giusta della padella. In caso contrario infatti la carne rischia di diventare troppo cotto o stopposa. Per prima cosa vi occorre una padella dal fondo antiaderente: per cuocere la vera tagliata in padella infatti non serve l’olio, e quindi è fondamentale che il fondo della padella non si bruci. Anche le padelle in ghisa sono ottime, poiché permettono di cuocere uniformemente gli alimenti. Inoltre, come tutto il pentolame in ferro, favoriscono la reazione di Maillard. La reazione di Maillard si verifica quando gli zuccheri e le proteine interagiscono interagisco fra di loro durante la cottura, e il risultato è la caramellizzazione degli alimenti. Oltre all’uso delle pentole in ghisa, un trucchetto per caramellare la carne è quello di asciugarla da entrambi i lati prima di metterla in padella. Una volta scelta la vostra padella, dovete riscaldarla per circa 3 minuti a fuoco vivo, affinché raggiunga la temperatura ottimale di 140°C. Attenzione a non diminuire i tempi: come abbiamo detto prima, una padella non incandescente può rovinare la tagliata. Poi adagiate al centro la carne, in base allo spessore e ai vostri gusti, fatela cuocere dai 3 ai 5 minuti per lato. Quando la girate, utilizzate degli utensili in legno (per non graffiare il fondo della padella); ma soprattutto, non punzecchiate la carne con la forchetta. I liquidi devono rimanere all’interno, per conservare la morbidezza della carne. Una volta cotta, lasciatela riposare per un minuto sotto un foglio di carta argentata e tagliatela. La tagliata alla brace Cucinare la tagliata alla brace è spesso un attività di gruppo: c’è l’amico che accende la brace, quello che cuoce la carne, quello che prepara i condimenti e le verdure… Ecco perché organizzare un barbecue in giardino con i propri amici è sempre un’occasione di festa, e non si tratta solo di “mangiare insieme”. Anche in questo caso però, per cucinare una tagliata che lasci tutti soddisfatti, è necessario seguire i tempo di cottura. Se preferite una tagliata al sangue, 3 minuti per un pezzo alto 3/4 centimetri possono bastare; se invece preferite una tagliata ben cotta, lasciatela sulla brace per circa 5 minuti, ma non di più. E voi, come preferite cucinare la tagliata, alla brace o in padella?