Perché le escape room piacciono così tanto

Negli ultimi tempi, l’escape room ha conquistato sempre più persone. Ma quali sono le regole di questo gioco così intrigante, e perché piace così tanto?
In italiano, escape room dovrebbe essere tradotto come “fuga dalla stanza”. Ma è proprio col nome inglese che questo gioco, anche nel nostro Paese, è diventato famoso. Sempre di più. Dal nord al sud dell’Italia tantissime sono le stanze che consentono oggi d’organizzare giochi di fuga (da fare in coppia o in piccoli gruppi) e che vengono utilizzate, oltre che per divertirsi tra amici, anche come mezzo di team building.
Come funziona un’escape room?
Che cos’è un’escape room? Fondamentalmente, è un gioco di logica: più persone vengono chiuse insieme all’interno di una stanza, dove sono chiamate a risolvere rompicapi, indovinelli, codici ed enigmi, utilizzando gli oggetti che – all’interno di quella stanza – si trovano. L’obiettivo? Riuscire a scappare, come il nome del gioco suggerisce.
In un tempo prestabilito (che in genere è di 60 minuti, ma che in alcune strutture può raggiungere i 120), i partecipanti al gioco dell’escape room – di norma tra le 2 e le 6/8 persone – devono sottoporsi a giochi di logica e d’osservazione, trovare indizi e scoprire retroscena nascosti che consentano loro di aprire la porta e di uscire dunque dalla stanza.
Normalmente, prima di cimentarsi nel gioco vero e proprio si partecipa a un’introduzione che spieghi le regole e che insceni una storia. La storia di un gruppo di persone intrappolate all’interno di una stanza, colma d’oggetti. In alcune escape room vi è persino una vera e propria cerimonia di chiusura, che dà “il via alle danze” e che regala l’illusione di trovarsi in un film. I partecipanti sono chiamati a scovare gli indizi all’interno della stanza, a trovare gli oggetti e a interagire con essi, avanzando per livelli verso la risoluzione dell’enigma.
Molto utilizzato anche dalle aziende come attività di team building, il gioco dell’escape room (che non solo stimola la mente e la logica, ma che richiede anche una forte collaborazione da parte di tutti i partecipanti) è oggi proposto persino in versione competitiva: due squadre gareggiano nello stesso ambiente, ottenendo un determinato punteggio alla risoluzione di ogni enigma. Ma solo il team col punteggio più alto accede all’enigma finale.
Perché le escape room hanno tanto successo?
Ambientate in stanze minimaliste – con una musica ad hoc e talvolta con delle comparse o dei veri e propri attori e figuranti – le escape room hanno riscosso un grande successo, sin dal loro arrivo in Italia. Giocarci costa tra i 10-14 e i 22-28 euro a testa, a seconda del numero di partecipanti. Ma perché, piace così tanto? Innanzitutto perché è una sfida: ci si mette alla prova, si allena la mente, si superano le proprie paure, si sfidano i propri limiti, proprio come quando ci si ritrova a dover parlare in pubblico e affrontare i timori.
Partecipando al gioco dell’escape room ci si diverte, si sente salire l’adrenalina, si testano le proprie capacità logiche. Si possono scegliere stanze “asettiche”, e altre che simulino una prigione, un ufficio, un laboratorio, un monastero, un manicomio. E, una volta risolti gli enigmi più semplici, si vorrà alzare l’asticella. Sempre di più.
Ovviamente, l’intero gioco viene effettuato in tutta sicurezza: prima di entrare nella stanza, lo staff spiega cosa succederà. E, attraverso le telecamere, il personale monitora la situazione affinché non si verifichino attacchi di panico, crisi d’ansia, episodi di claustrofobia. E se ci si blocca su di un indovinello, può fornire qualche indizio per superarlo.