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Pinsa romana: cos'è, impasto, dove mangiarla

a pinsa romana è un prodotto di eccellenza di origini laziali: questa speciale focaccia salata vanta una lunga tradizione e sono tantissime le persone che amano gustarla

04-07-2018 (Ultimo aggiornamento 12-12-2018)

Mangiare bene

Se la pizza, romana o napoletana,viene considerata uno dei simboli più conosciuti e apprezzati dell’Italia all’estero, negli ultimi anni anche la pinsa romana ha iniziato a riscuotere un successo irresistibile. Questa deliziosa focaccia salata farcita vanta una lunga storia ed è una ricetta tipica del Lazio: ecco dove gustare questo prodotto di eccellenza a Roma.

Pinsa: cos’è?

La pinsa romana è conosciuta come l’antenata della pizza romana, ma quali sono le sue origini? Nella campagna laziale, nell’epoca in cui l’agro romano era abitato da contadini e pastori, queste persone cercavano di catturare la benevolenza degli dei con delle umili offerte, come un impasto di farina di vari cereali poveri, mescolato con acqua, erbe aromatiche e sale, cotto su pietre piatte poste sopra i carboni. La pinsa ha da sempre una forma ovale e allungata e veniva utilizzata anche come base su cui poggiare diverse vivande, o almeno questo è l’uso testimoniato da Virgilio nell’Eneide. Nel tempo ovviamente ci sono state numerose evoluzioni rispetto alla ricetta originale, ma quando si chiede che cos’è la pinsa, la risposta è sempre la stessa: un prodotto di eccellenza realizzato con ingredienti di grandissima qualità.

La pinsa attuale viene realizzata grazie ad un mix di farine di grano tenero, soia e riso, a un’idratazione quasi estrema dell’impasto, ben il 75% di acqua rispetto al peso della farina, e a una lievitazione lunghissima, che non dura meno di due giorni: per tutti questi motivi viene apprezzata non solo per il gusto, ma anche per la sua digeribilità. La pizza pinsa, come viene definita da molti, è costituita dalla base e dal bordo croccanti, dall’interno morbido, caldo e fragrante e si presta ad essere abbinata a tantissimi condimenti, lasciando libero sfogo alla fantasia dei pinsaioli. Tra gli ingredienti più apprezzati per la farcitura spiccano il prosciutto, la mozzarella, il formaggio e le verdure, ma non mancano le varianti più tipiche, come quella con la porchetta e il miele di castagno, considerata da molti un’autentica delizia per il palato. L’accompagnamento per la pinsa romana? Un ottimo bicchiere di vino italiano, ovviamente.

Dove mangiare la pinsa a Roma

Il termine pinsa deriva dal verbo latino pinsere che significa stendere e allungare, infatti la palla dell’impasto viene stesa, fino a farle ottenere la tipica forma ovale, diversa da quella della pizza tradizionale. Viste le origini romane, la città perfetta in cui gustare questa deliziosa ricetta è sicuramente Roma, in cui negli ultimi anni sono nati tantissimi locali specializzati nella produzione di questo straordinario piatto. La pizza pinsa romana rispetto alla pizza tradizionale è sicuramente più leggera e per questo motiva soddisfa i gusti anche delle persone più attente alla dieta.

Sono sempre di più le persone che si chiedono dove mangiare la pinsa a Roma e gli indirizzi si sprecano: tra i locali più conosciuti c’è Pinsa Re, ideale per chi ama i classici romaneschi, ma anche per chi vuole rimanere leggero, senza rinunciare al fascino delle contaminazioni interregionali.

Non meno conosciuta è La Pratolina, considerata tra le prime pinserie a proporre questo piatto nella capitale, cuocendo la pinsa nel forno a legna, per ottenere un bell’aroma tostato. Di ottima qualità i prodotti che farciscono le focacce, con particolare attenzione alla stagionalità delle verdure usate.

Infine, chi desidera assaggiare la vera pinsa romana, non può non provare il locale Pinsere, specializzato in farciture varie e assolutamente irresistibili: il posto ideale per un pranzo goloso e sano.

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