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Agrumati, floreali o secchi: tutti i migliori tipi di gin

Come accade per molti altri superalcolici, anche per i gin esistono differenti tipologie a seconda del metodo di distillazione e dei botanicals impiegati. Leggi la nostra guida per saperne di più

22-02-2019

Bar e caffè

Il gin è un superalcolico ottenuto da un fermentato di cereali, a cui vengono aggiunte, come ingrediente principale, le bacche di ginepro. Alla base di moltissimi dei cocktail più famosi, nel corso degli anni ha avuto periodi di grande successo ed altri in cui è stato quasi dimenticato a vantaggio della vodka, rivale proprio nella preparazione dei cocktail.

A partire dagli anni ’80 è tornato al centro delle attenzioni dei barman e gli estimatori sono rapidamente aumentati soprattutto nel pubblico più giovane.
Eppure, a differenza di quanto si pensa normalmente, esistono vari tipi di gin che presentano caratteristiche diverse e si adattano a diversi tipi di cocktail, più o meno particolari e stravaganti.

Quanti tipi di gin esistono e quali caratteristiche hanno

Sebbene l’ingrediente principale del gin sia la piccola bacca del ginepro, gli ingredienti di questo distillato possono essere molti e molto diversi tra loro.
Proprio uno degli elementi di forza del gin è la possibilità di non essere mai uguale a sé stesso e di offrire aromi molto diversi: dalle versioni più asciutte a quelle più aromatiche e profumate, i distillatori si sbizzarriscono nel mescere spezie, bacche, fiori ed essenze.

Si tratta dei cosiddetti botanicals, elementi caratteristici di questo alcolico. Tra essi troviamo:

  • semi di coriandolo,
  • cumino,
  • cardamomo,
  • cannella,
  • agrumi,
  • pepe,
  • sorbo,
  • liquirizia,
  • anice.

Come accade per i whisky torbati, esistono differenti tipologie di gin a seconda della lavorazione e degli aromi. Vediamo allora quali sono questi tipi di gin e le loro caratteristiche.

Gin secco o London dry gin

Si tratta della versione più semplice e pura del gin e corrisponde al metodo tradizionale di distillazione. In questo caso, infatti, viene fatta una ridistillazione di alcol ottenuto con fermentati di cereali (ma anche mele o patate), a cui vengono aggiunte bacche di ginepro. Si ottiene così un alcolico asciutto e dall’aroma esclusivo di ginepro: questa è la tipologia adatta a chi ama i gusti forti e maschili. Questo è il cosiddetto London dry gin, in vero english style, a cui è assolutamente vietato aggiungere qualsiasi elemento come oli, aromi o coloranti. Anche la quantità di zucchero non può superare una certa misura: al massimo 0,1 g di zucchero per litro d’alcol.

Tra i London gin più raffinati (e costosi) c’è il Tanqueray, prodotto nel Bedfordshire fin dai primi dell’Ottocento dalla famiglia Tanqueray e ora dal gruppo Guinness. È un London gin classico e di grande qualità, realizzato con bacche di ginepro, coriandolo e radici di angelica.

Tra i London gin più conosciuti e di fascia di prezzo più economica, troviamo il Bombay Sapphire: ispirato al grande successo che il gin ebbe in India durante il periodo di dominazione britannica, si caratterizza per il colore azzurro, grazie al quale si è meritato il riferimento alla pietra preziosa.

Tra i gin secchi, si annovera anche un’altra categoria di gin: il Plymouth gin, una tipologia di gin prodotta esclusivamente da un’unica distilleria situata, appunto, a Plymouth. Sul territorio britannico è l’unico gin con una denominazione geografica.

Gin compound

La produzione di questa tipologia di gin è molto diversa da quella del gin distillato e il risultato è notevolmente diverso.
I gin compound vengono prodotti senza una vera distillazione, semmai aromatizzando con oli essenziali un alcol di origine agricola o con la macerazione dei cosiddetti botanicals.
Questa tipologia può essere denominata “gin”, ma non “gin distillato”.

Genever o gin olandesi

Questo tipo di gin, diffuso principalmente nei Paesi Bassi, viene prodotto con una particolare metodologia: si ottiene un alcol dalla macerazione di cereali, tra cui frumento, mais, malto d’orzo, segale. A questo vengono aggiunti i botanicals e viene fatta una seconda distillazione. In alcuni casi, segue ancora una terza distillazione che gli dà il nome di double gin.
A seconda del metodo di invecchiamento e dei tipi di botanicals utilizzati, si può ottenere un gin floreale, un gin fruttato o un gin aromatico.

Fa parte dei gin olandesi il gin più costoso del mondo: si tratta del Nolet’s Dry Gin-The Reserve. È un gin botanico molto aromatico e una bottiglia può costare fino a settecento euro.

Tra i gin agrumati troviamo invece il Williams Chase, che viene prodotto nella distilleria Chase nello Herefordshire. Presenta un aroma di agrumi, con sentori di mele e caramello. Tra gli ingredienti principali, oltre ovviamente al ginepro, vi sono bucce d’arancia, scorze di limone, mela verde, coriandolo, angelica e liquirizia.

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