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Come curare un piercing? Cosa fare se si infetta?

Il piercing, come il tatuaggio, è una pratica molto di tendenza. Ma cosa bisogna fare se si infetta? Quando è opportuno rivolgersi a un medico?

11-01-2019

Tatuaggi e piercing

Al pari del tatuaggio, il piercing è oramai una delle pratiche di manipolazione e trasformazione del proprio corpo tra le più diffuse. Diffusissimo tra i giovani, ma anche tra molti adulti, il piercing è una moda tutt’altro che passeggera che conquista sempre più adepti.

Tradizionalmente anche il piercing, proprio come il tatuaggio, è una pratica antica già largamente in uso in molte popolazioni e culture di tutto il mondo, alla quale vengono associati per lo più significati religiosi o legati al passaggio dalla giovinezza all’età adulta.

Per evitare però che il piercing, in qualunque posto del corpo venga realizzato, possa portare a problemi come infezioni, prurito, rigonfiamenti e rossori, è importante disinfettarlo e fare attenzione ad alcune regole di base, così come accade anche per la cura del tatuaggio appena fatto .

Come prendersi cura dunque di un piercing?
Innanzitutto bisogna scegliere attentamente il posto in cui lo si vuole far realizzare e poi affidarsi a persone esperte e competenti che mettano a disposizione uno studio attrezzato e che rispettino tutte le norme di sicurezza igienica. Occorre poi fare attenzione anche a possibili allergie, facilmente arginabili con la scelta di materiali anallergici come oro o, meglio ancora, acciaio chirurgico.

Come prendersi cura del piercing: le regole base

Quando ci si sottopone alla realizzazione di un piercing sul proprio corpo, occorre sempre fare molta attenzione a rispettare delle regole di mantenimento e pulizia quotidiana. Solitamente è la stessa persona che realizza il piercing a dare dei consigli su quello che è opportuno fare nel periodo immediatamente successivo e cosa fare in caso di problemi.
Naturalmente se il piercing viene realizzato a regola d’arte, con l’impiego di strumenti sterili, nel rispetto delle norme igieniche e utilizzando materiali anallergici, è raro che il piercing possa dare problemi.

Tuttavia le regole di mantenimento del piercing cambiano anche a seconda del luogo in cui viene realizzato: ci sono zone del corpo più esposte a infezioni o problemi proprio per la loro particolare struttura anatomica, come ad esempio la lingua o il naso.
In linea generale, nei giorni immediatamente successivi, non bisogna mai toccare il foro del piercing con le mani sporche, occorre disinfettarlo quotidianamente ed evitare di stare troppo tempo in acqua, dunque meglio evitare per circa 4 settimane la piscina. E’ altrettanto fondamentale che non venga rimosso il piercing durante il periodo di guarigione, altrimenti si rischia che il foro si richiuda.

Come disinfettare un piercing: cosa fare se si infetta

Può capitare che, nonostante tutte le cure del caso, il foro si infetti. Come prendersi cura del piercing in questo caso?
La soluzione migliore è sempre recarsi per prima cosa dal medico per sottoporsi a una visita e scongiurare complicazioni: sarà lui a consigliare il metodo migliore per disinfettare il piercing, aggiungendo se occorre anche una pomata antibiotica.

Molti piercer sconsigliano di rimuovere il piercing in caso di infezione per evitare che il foro si richiuda trattenendo all’interno anche i batteri. Esistono però scuole di pensiero contrastanti e in questo caso la soluzione migliore è, ancora una volta, rivolgersi al medico.
Se invece il piercing è solo arrossato, potrà essere utile sostituire il gioiello con uno in acciaio chirurgico, a prova di allergie e infezioni, e disinfettarlo quotidianamente con acqua calda e sale, aiutandosi con un cotton fioc.

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