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DESCRIZIONE Il Canestrato di Moliterno IGP è un formaggio a pasta dura, stagionato almeno 60 giorni, ottenuto per il 70-90% da latte intero di pecora e per il rimanente 30-10% da latte intero di capra. ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Canestrato di Moliterno IGP interessa 60 comuni di cui 46 in provincia di Potenza e 14 in provincia di Matera, nella regione Basilicata. La fase di stagionatura deve avvenire solo all’interno del territorio del comune di Moliterno. METODO DI PRODUZIONE Il Canestrato di Moliterno IGP è prodotto tutto l’anno utilizzando latte proveniente da greggi alimentate principalmente al pascolo, con foraggi freschi e fieni. Gli ovini appartengono alle razze Gentile di Puglia, Gentile di Lucania, Leccese, Sarda, Comisana e loro incroci, mentre le capre sono di razza Garganica, Maltese, Jonica, Camosciata e loro incroci. Il latte proveniente da una o più mungiture deve essere trasformato entro 48 ore dalla prima mungitura e può essere utilizzato crudo o termizzato. La coagulazione è ottenuta aggiungendo caglio di agnello o di capretto e portando il tutto a una temperatura di 36-40°C per 25-35 minuti. La cagliata viene rotta fino a ottenere granuli delle dimensioni di un chicco di riso e poi estratta dal siero e posta in canestri, che conferiscono alla crosta la tipica striatura. Le forme sono quindi sottoposte a salatura, effettuata a secco oppure in salamoia, e poi sono fatte asciugare per 30-40 giorni prima di essere trasportate nei locali di stagionatura. La fase di stagionatura deve avere luogo esclusivamente all’interno dei cosiddetti fondaci, ambienti freddi, secchi e ben aerati presenti solo nel territorio del comune di Moliterno e situati a una altitudine superiore ai 700 metri s.l.m. Il fondaco si caratterizza per avere mura spesse 40 cm o più, con almeno due lati interrati e due aperture per il ricircolo dell’aria. In base alla durata della stagionatura il Canestrato di Moliterno IGP si distingue in Primitivo, stagionato fino sei a mesi; Stagionato e Extra, quando la stagionatura si protrae rispettivamente fino a un anno e oltre un anno. ASPETTO E SAPORE Il Canestrato di Moliterno IGP presenta forma cilindrica, con diametro di 20 cm circa e altezza di 10-15 cm, con peso variabile dai 2 ai 5,5 kg. La pasta è compatta, con occhiatura irregolare, al taglio si presenta di colore bianco o paglierino a seconda della stagionatura. Il sapore è dolce nel formaggio fresco, piccante in quello più maturo. ULTERIORI DETTAGLI STORIA Nel territorio di Moliterno la pastorizia e l’usanza di trasformare il latte in formaggio hanno origini molto antiche, testimoniate da reperti archeologici risalenti al IV secolo a.C. Lo stesso nome della città potrebbe derivare dal latino mulgere, cioè “mungere”. GASTRONOMIA Il Canestrato di Moliterno IGP si conserva al meglio in luogo fresco e asciutto e, se porzionato, è opportuno riporlo in frigorifero e consumarlo in breve tempo. La tipologia Primitivo è ottima gustata da sola come formaggio da tavola, ma può diventare saporito ingrediente di piatti semplici e moderni, come un’insalata di mela dell’Alta Val d’Agri. Lo Stagionato invece è ottimo grattugiato su ricette della tradizione lucana, quali i cavuzuni, o i maccaruni o’ firricieddu. Infine, il Canestrato di Moliterno IGP Extra esprime al meglio il suo gusto se abbinato al miele lucano o a un bicchiere di vino rosso, quale ad esempio un Aglianico del Vulture DOP. COMMERCIALIZZAZIONE Il prodotto è commercializzato come Canestrato di Moliterno IGP, nelle tipologie Primitivo (fino a sei mesi di stagionatura), Stagionato (fino a un anno di stagionatura) ed Extra (oltre un anno di stagionatura). Può essere immesso in commercio intero o in tranci opportunamente confezionati. NOTA DISTINTIVA La razza ovina Gentile di Lucania, dal cui latte è prodotto il Canestrato di Moliterno IGP, è la più diffusa in territorio lucano ed è la risultante di incroci tra pecore autoctone e arieti Merinos spagnoli, effettuati a partire dal XV secolo.
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Nulla ci fa star bene come avere il Karma dalla nostra parte. Scaricando questa guida avrai la possibilità di scoprire cose ottime per te e per il pianeta. Perché non iniziare (o continuare!) a comportarci in modo etico anche a tavola? Frutta e verdura di stagione sono più gustose e fresche, così come carne e pesce allevati o pescati in modo sostenibile. Amore e passione vanno a braccetto con metodi produttivi di qualità! Qualità batte quantità
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Prodotto secondo le antiche ricette tramandate da secoli questa succulenta salsiccia dolce vi farà rivivere i sapori di un tempo. Cosa rende questa salsiccia il top delle salsicce? Il budello ritorto di maiale Il rapporto grasso/magro al 20% La parte grassa recuperata da due tagli diversi, metà di pancia (si scioglie) e metà di schiena (tiene la cottura). Un blend incredibilmente interessante La parte magra ricavata dalla spalla e dalla guancia, parti ad elevato contenuto di collagene L'aromatizzazione ottenuta dai profumi di pepe bianco, origano ed olive taggiasche. Come ottenere il massimo grado di succulenza Ogni carne vuole la sua temperatura di cottura interna, non raggiunta la quale la carne sarà cruda ma superata la quale le sue proteine verrano denaturate con conseguente perdita di succhi. Nel caso della salsiccia, la temperatura ideale è fissata a 75°C al cuore. Potete aiutarvi con un termometro da carne. In questo modo, saremo certi di cuocere la carne in ogni suo punto senza mai perdere succosità.
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Un corso di cucina tenuto direttamente con il pluripremiato Chef Mangione, che ti permetterà di scoprire il meglio della cultura culinaria locale: un mix sapiente di tradizione ed innovazione per portare in tavola piatti sorprendenti ed estremamente appetitosi! Il corso ha durata 6h: La cucina e gli strumenti La scelta del menu Cucinare un antipasto, un primo ed un secondo Finire in bellezza con un dessert Prova dei piatti ed abbinamento dei vini consigliati
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Braccio di Ferro li vendeva bene - i nitrati presenti migliorano l'efficienza muscolare, riducendo la quantità di ossigeno necessaria alle cellule muscolari di lavorare sotto sforzo - ma noi sappiamo anche che gli spinaci sono ricchi di sali minerali, antiossidanti e di vitamine, ma soprattutto sono deliziosi! Crudi, lessati o passati in padella con aglio, olio e peperoncino. Un contorno gustoso e ricco! TABELLA NUTRIZIONALE per 100g di prodotto Energia 148 kJ - 35 kcal Grassi 0,7 g di cui acidi grassi saturi < 0,1 g Carboidrati 2,9 g di cui zuccheri < 0,5 g Fibre 1,9 g Proteine 3,4g Sale 0,25g
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Ecco una curiosità: la ricotta si chiama così perchè viene... ricotta. Proprio così, si produce cuocendo una seconda volta – ricotta, appunto – il siero residuo della lavorazione dei formaggi vaccini e ovini. In questo caso parliamo di ricotta cremosa da latte vaccino, ottima per un utilizzo in cucina sia nei dolci (che dire di cannoli, cassate e pastiera napoletana?) sia nel salato per una pasta sfiziosa o uno sformato morbido e succulento. La preferite cremosa e vellutata? Mescolatela con vigore prima di mangiarla. Ingredienti Siero di LATTE vaccino, crema di siero di LATTE vaccino, crema di LATTE vaccino. senza conservanti Energia 608 kJ / 146 kcal Grassi 10 g di cui Acidi grassi saturi 6,4 g Carboidrati 6,0 g di cui Zuccheri 4,3 g Proteine 9,1 g Sale 0,15 g Calcio 350 mg Fosforo 250 mg Carta d'identità DOVE NASCE - Praticamente ovunque in Italia! PRODUZIONE - Non è un formaggio, ma un latticino, visto che si produce non con la cagliata, ma semplicemente con una ri-cottura del siero. CONSERVAZIONE - Va tenuta a 4-5 °C al massimo per 5-6 giorni. Essendo un prodotto fresco, tende a deteriorarsi rapidamente. Appena prodotta ha un delicato profumo latteo. Con il passare dei giorni diventa via via più pungente e acida, con il colore più cupo e la consistenza più compatta e sfarinabile.
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Sapido, leggermente speziato, unico. Il prosciutto crudo di Norcia IGP si presenta generoso perché si ottiene esclusivamente da suini pesanti. Viene poi effettuata una salatura in due tempi e viene sottoposto a un periodo di stagionatura variabile ma sempre non inferiore ai 12 mesi da disciplinare. Noi lo proponiamo a 16 mesi. Equilibrio perfetto. VALORI NUTRIZIONALI per 100 g di prodotto Valore Energetico 1120 kj, 268 kcal Grassi 13 g di cui saturi 5 g Carboidrati 0,1 g di cui zuccheri 0 g Proteine 29 g Fibre < 0,1 g Sale 4,4 g PRODUZIONE Per la produzione del Prosciutto di Norcia IGP viene utilizzata la coscia posteriore del maiale. La coscia viene massaggiata a mano con cura, quindi salata per circa 20gg con sale marino e un pizzico di aglio. Successivamente (dopo circa 6 mesi di prima stagionatura) viene fatta la prima fase di ingrassaggio o sugnatura perché il prodotto rimanga morbido e si stagioni gradualmente. Questa fase si ripeterà dopo altri 6 mesi circa. A questo punto viene lasciato stagionare per un totale massimo di ulteriori 24 mesi.
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Frutta e verdura di stagione? Non puoi perderti gli ortaggi estivi per eccellenza, allora. Con i colori tipici di questa stagione, sono gustosi e ricchi di proprietà antiossidanti dovute all’alto contenuto di vitamina A, C e betacarotene oltre a quelle diuretiche e depurative. Il peperone è inoltre molto ricco di sali minerali, in particolare di potassio, e per questo un perfetto alleato della salute dell’apparato cardiocircolatorio. Non vi basta? Grazie all’alto contenuto di fibre, i peperoni possiedono proprietà lassative e aumentano il senso di sazietà: questo li rende un alimento irrinunciabile per tutti coloro che vogliono mantenere la linea! Ps. i nostri sono squisiti! Ti va di curiosare? Peperoni: cosa sono Il peperone (Capsicum annuum L.) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Solanaceae, di cui fanno parte anche i pomodori, le patate e le melanzane: tutti prodotti di origine Centro e Sudamericana. Il termine botanico con cui venne classificato potrebbe derivare dalla parola latina “capsa”, che significa “scatola”. Effettivamente la forma del frutto, così squadrato e vuoto all’interno, può evocare l’immagine di una scatola. Un’altra ipotesi potrebbe essere la discendenza del termine dalla parola greca “kapto”, che significa “mordere avidamente”. Il peperone include un vastissimo assortimento varietale che rende i frutti morfologicamente anche molto differenti fra loro. Le proprietà nutrizionali dei peperoni Le proprietà nutrizionali di questo alimento sono sorprendenti e purtroppo poco note. Non tutti sanno, infatti, che il peperone crudo contiene più vitamina C di un qualsiasi agrume e ben il doppio del kiwi. Nel peperone sono presenti anche altre vitamine importanti, come quelle del gruppo B e, soprattutto nel peperone rosso, la provitamina A o betacarotene. Dal colore del frutto dipende la presenza più o meno rilevante di carotenoidi e polifenoli. Il peperone rosso ne contiene molti di più rispetto a un peperone verde. A questi composti antiossidanti si aggiungono altri carotenoidi (la capsantina, pigmento liposolubile responsabile del colore rosso/arancione, e il licopene) e polifenoli dagli effetti protettivi contro i tumori e le patologie cardiache, cioè la luteolina e la quercetina. La violaxantina è un altro carotenoide antiossidante presente particolarmente nei peperoni gialli. Nel peperone sono presenti anche molti sali minerali, principalmente potassio, ma anche ferro, fosforo, sodio e calcio. La buona quantità di fibra e di acqua ed una ridotta presenza di zuccheri fanno del peperone un ortaggio ipocalorico dal lieve effetto lassativo. Per 100 grammi di prodotto l’apporto calorico è di sole 31 calorie. Peperone verde Quello verde non è una varietà. Il peperone di questo colore sarebbe diventato giallo o rosso, se non fosse stato raccolto in anticipo, ancora non del tutto maturo. Perfetto per peperonate e insalate, ha un gusto lievemente più pungente e, anche per l’elevatissima concentrazione di acqua e le pochissime calorie, ha il maggiore potere depurativo. Peperone rosso Il peperone rosso è il campione delle vitamine. Batte tutti, sia i suoi colleghi del gruppo dei rossi (che per l’alta concentrazione di vitamina C sono famosi), sia gli omologhi verdi e gialli, che in quanto a vitamine non scherzano per niente. Per rendersene conto, è sufficiente ricordare che il fabbisogno medio europeo di vitamina C è di 90 mg al giorno per gli uomini e 80 mg per le donne e 100 g di peperone rosso ne contengono 166 mg. Anche quanto a vitamina A sbaraglia i rivali. In più, con la sua polpa croccante, spessa e zuccherina, è il più saziante, ideale in pinzimonio e cotto alla brace.
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Fresche, surgelate, esiccate, in confettura, frullate, sciroppate e come succo di frutta, estratto o sciroppo liquido: quando le nostre fragole sono al giusto punto di maturazione e raggiungono la loro caratteristica dolcezza, come si può resistere? Abbinamenti? Panna, cioccolato, spumante, yogurt e chi più ne ha più ne metta. Coltivate in Basilicata, da Roberto, senza pesticidi nel pieno rispetto della natura e delle cose buone ed autentiche.
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Il brie è un formaggio di latte crudo a pasta molle e crosta fiorita. È un prodotto di origine francese. Il brie ha la forma di una torta piatta e una pasta cremosa che, al sapore, ricorda i funghi e le noci. Grazie alla sua consistenza e al suo sapore delicato ma deciso, trova molti usi in cucina. Il brie è perfetto sia come formaggio da tavola, infatti, non manca mai in un tagliere di formaggi francesi, che come ingrediente di molte ricette. Il prodotto viene consegnato nella sua forma intera avvolto da carta apposita per conservarlo al meglio. INGREDIENTI Latte, sale, fermenti, coagulante microbico. Latte origine Francia VALORI NUTRIZIONALI Valore energetico 1554 kJ - 375 Kcal Grassi 33 g di cui acidi grassi saturi 23 g Carboidrati 1 g di cui zuccheri 1 g Proteine 18 g Sale 1.3 g MAGGIORI DETTAGLI LA CROSTA Il brie è un formaggio semigrasso e poco stagionato che presenta una caratteristica estremamente peculiare: la crosta. Viene definito, infatti, un formaggio a crosta fiorita. Questa denominazione viene utilizzata per definire quei formaggi caratterizzati da una peluria bianca in superficie. Tra i formaggi a crosta fiorita i più famosi sono il camembert e, ovviamente, il brie. La crosta del brie presenta una caratteristica muffa di colore bianco in superficie, aspetto che gli fa assumere il colore chiaro che lo contraddistingue. La crosta si forma grazie a un trattamento con funghi del genere Penicillium. Tra quelli che vengono utilizzati spicca il Penicillium camemberti che viene selezionato appositamente per l’industria casearia e utilizzato per la fabbricazione del brie. Questo fungo crea una patina esterna bianca edibile, per cui il brie può essere gustato per intero, crosta compresa. COME GUSTARLO AL MEGLIO In Italia, un classico accoppiamento del brie è con il gusto spiccato e deciso dello speck: vengono, infatti, usati insieme per condire torte salate, pizze e panini. Si scioglie molto bene, quindi, risulta perfetto per realizzare anche zuppe e salse. Un altro uso che si può farne in cucina è tagliato a fette per piatti a base di patate o su verdure calde. Inoltre, il brie è ottimo se accompagnato e degustato in abbinamento ad un vino bianco con una componente acida moderata come uno Chardonnay. LA LAVORAZIONE Come tutti i formaggi a crosta fiorita (soprattutto quelli da latte crudo), il brie ha una maturazione dall’andamento centripeto, ovvero tende a stagionare più rapidamente al centro rispetto che all’esterno. Per questo motivo è caratterizzato da un aspetto stratigrafico peculiare: un sotto-crosta giallino e cremoso e un nucleo centrale più consistente e di colore bianco. La stagionatura di questo formaggio dura circa 8 settimane e avviene in luoghi umidi. CURIOSITÀ Il Brie prende il nome da Brie, la regione della Francia dove viene prodotto. In particolare, proviene dal dipartimento di Seine-et-Marne (Parigi). Quando non esistevano le ferrovie, il brie non poteva essere trasportato, quindi, solo gli abitanti di Parigi potevano gustarne il sapore. Proprio per questo motivo, all’epoca, era anche conosciuto come “il parigino”.
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Termometro per carne in acciaio inox, utilizzabile anche in forno. Indispensabile strumento per controllare la temperatura della carna, qualsiasi essa sia. E' composto da un quadrante analogico ed indica la temperatura ideale di cottura della carne di manzo, agnello, maiale e pollame, garantendone la corretta cottura e succosità. Semplicissimo da utilizzare: inserire nella parte più spessa della carne e... cuocere! Al raggiungimento della temperatura desiderata la pietanza sarà pronta.
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