Euro 7: la normativa europea che fa arrabbiare gli automobilisti

L’attenzione per l’ambiente e per tutto ciò che potrebbe essere fatto per ridurre l’inquinamento è alle stelle. La sensibilità sull’argomento è nettamente aumentata, soprattutto come conseguenza degli effetti del cambiamento climatico sempre più visibile.

È nell’ottica di una riduzione delle emissioni dei veicoli che è stata proposta l’introduzione di un nuovo standard, Euro 7, che però sembra lasciare scontenti gli automobilisti e le case di produzione italiane e non solo. Scopriamo di cosa si tratta.

Cos’è Euro 7 e quali sono i limiti per le macchine a diesel e benzina

Nel 1992 è stata introdotta una normativa, con il nome di Euro 1 e che ha poi assunto un numero progressivo in base agli aggiornamenti che ne venivano fatti, che ha introdotto dei limiti sulle emissioni delle automobili a cui tutti i produttori si sono dovuti adeguare. In caso contrario, non avrebbero potuto vendere i veicoli all’interno degli Stati che fanno parte dell’Unione Europea.

Si tratta di una normativa in costante evoluzione, che ha subito delle modifiche sempre volte a ridurre la produzione degli elementi inquinanti, come l’anidride carbonica, il particolato e gli ossidi di azoto e che ha stabilito limiti sempre più stringenti.

Oggi si è arrivata alla sua settima modifica, anche se nel tempo ce ne sono state di più piccole. Si tratta di un intervento che ha un obiettivo ambizioso, ossia quello di eliminare dal mercato entro il 2035 le automobili a combustione e cercare di arrivare all’inquinamento zero.

La proposta è poderosa poiché l’intervento riguarderebbe l’inquinamento prodotto dai gas di scarico, come di consueto, e le emissioni di particolato prodotte dai freni. Presa in considerazione anche la microplastica rilasciata dagli pneumatici. Verranno introdotti limiti per sostanze mai prese in esame prima, come il protossido di azoto.

Cambiamenti sostanziali anche per i test delle automobili effettuati dai produttori, con nuovi cicli richiesti per rendere i veicoli meno impattanti.

Lo scopo che si vuole raggiungere è nobile e di elevata importanza, ma Euro 7 rischia di lasciare scontenti tantissimi italiani. Innanzitutto, ad essere al centro delle polemiche i limiti di viaggio che non erano mai stati contemplati dalla normativa fino a questo momento.

Ad avere un atteggiamento critico sono soprattutto le case produttrici, per via delle tempistiche stringenti affermate dalla Commissione Europea. Dedicare le risorse per l’adeguamento ai nuovi limiti, significa sottrarle all’elettrico, che potrebbe subire dei ritardi.

Euro 7, quando entreranno in vigore i nuovi limiti

Euro 7 è, al momento, solo una proposta della Commissione Europea, che deve essere approvata e passare per il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo, dove verrà votata. In caso di esito positivo, verrà applicata in tutti gli Stati Membri.

L’entrata in vigore del nuovo standard si potrebbe avere a luglio del 2025 per tutte le automobili e i furgoni e nel 2027 per i mezzi pesanti. Le norme saranno valide su tutti i veicoli di nuova produzione e omologazione. Per tutti quelli già in circolazione non ci saranno conseguenze, fatta eccezione per decisioni prese da altri enti autorizzati.

L’adeguamento alla normativa potrebbe avere delle conseguenze negative per chi desidera acquistare un’automobile. Tempi rapidi richiederanno degli investimenti da parte delle case produttrici, che faranno incrementare i costi della produzione e, di conseguenza, i prezzi delle nuove automobili.

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