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A cosa serve la Carta di circolazione

L'obiettivo di questo breve articolo è spiegare a cosa serve e soprattutto come si legge la carta di circolazione della propria automobile. Scopri di più

21-02-2020

Autoscuole

Ogni auto ha una Carta di Circolazione, quello che tutti chiamiamo Libretto, il documento che deve essere sempre tenuto in macchina per legge e che chiedono le Forze dell’Ordine durante eventuali controlli. Al suo interno vediamo una serie di sigle e codici, scopriamo come si leggono e di cosa si tratta. Le informazioni contenute comunque sono relative all’auto e al proprietario, il libretto è regolamentato dalla Direttiva Europea 1999/37/CE del 29/4/1999.

Carta di Circolazione, come si legge

La Carta di Circolazione è un foglio di due facciate, rilasciato dalla Motorizzazione Civile, che si divide in quattro quadranti. I dati maggiori sono scritti davanti, sul retro c’è la legenda che indica il significato dei vari codici e delle caselle dove vengono riportati gli aggiornamenti, quindi revisioni e trasferimenti eventuali di proprietà.

Codici primo quadrante

Il primo quadrante indica i dati dell’intestatario dell’auto, in alto c’è la sigla dello Stato membro che emette il documento e al centro il nome intero dello Stato e l’autorità competente, che in Italia è il MIT. A sinistra c’è il numero del libretto, a fianco la targa dell’auto (A). Compare poi la lettera B che indica la data della prima immatricolazione dell’auto. Se l’intestatario della Carta di Circolazione non corrisponde al proprietario, allora sono riportati prima i dati dell’intestatario del Libretto. A questi dati corrispondo i codici C.1.1, C.1.2, C.1.3. Il codice C.4 spiega se l’intestatario è proprietario, nel caso in cui lo sia il codice è A, altrimenti B. Quando il proprietario e l’intestatario sono la stessa persona o ragione sociale i codici usati sono: C.2.1, C.2.2 e C.2.3.

Codici secondo quadrante

Al secondo quadrante compaiono tutte le informazioni sul veicolo. La sigla D.1 indica il nome del costruttore, D.2 il modello, D.3 il nome commerciale del modello. Il codice E indica il numero di telaio, F.1 la massa massima ammissibile a pieno carico, F.2 è la massa massima ammissibile a pieno carico in servizio. La voce F.3 è invece la massa massima ammissibile di veicolo a pieno carico più rimorchio. I indica la data d’immatricolazione nel Paese di riferimento.

La categoria del veicolo è riportata con J, J.1 è la destinazione d’uso, J.2 il tipo di carrozzeria, K è il numero di omologazione, L il numero di assi, M l’interassi. Per gli autocarri sopra le 3,5 tonnellate c’è anche il codice N che riporta la massa per ogni asse. O invece indica la massa massima ammissibile dell’eventuale rimorchio. Il codice P è per il motore e indica con P.1 la cilindrata in centimetri cubici, P.2 la potenza massima in kilowatt, P.3 è il tipo di alimentazione, P.4 il regime massimo dei giri del motore, P.5 il numero di identificazione del motore (non sempre presente). Q vale solo per i motocicli e indica il rapporto tra potenza e massa, R indica il colore della carrozzeria, S.1 il numero di posti a sedere.
Ci sono poi delle voci che indicano le emissioni: U sonore, U.1 il livello espresso in decibel a veicolo fermo, U.2 il regime di rotazione del motore a cui viene misurato il valore di U.1, U.3 è il rumore del veicolo in movimento. V indica le emissioni dei gas di scarico.

Codici terzo quadrante

In questo quadrante della Carta di Circolazione ci sono tutte le informazioni per esteso senza codici.

Codici quarto quadrante

L’ultimo quadrante solitamente è disponibile per altri dati aggiuntivi che la Casa produttrice o l’Ufficio di Motorizzazione possono ritenere necessario indicare.

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