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Breve guida sugli idrolati: cosa sono e a che cosa servono

Questi prodotti che nascono dalla distillazione di piante officinali possono diventare validi alleati nella cura della pelle. Scopri cosa sapere sugli idrolati

11-10-2020

Erboristeria

Le proprietà officinali delle piante sono note da tempo: bellezza e cura del corpo sono da sempre legati alla conoscenza delle capacità di fiori e foglie di lenire, disinfiammare, alleviare, pulire. Da qualche tempo, però, anche gli idrolati che si ottengono assieme agli oli essenziali durante la distillazione delle piante officinali sono tornati al centro della cosmesi e sono stati riscoperti come valide alleati. Soprattutto nella cura della pelle

Gli idrolati: cosa sono?

Ma andiamo con ordine: di cosa stiamo parlando? Le acque aromatiche, chiamate anche idrolati, rappresentano il risultato secondario del processo di distillazione delle piante attraverso il quale si estraggono gli oli essenziali dai tessuti vegetali. Il vapore d’acqua che è servito per l’estrazione dell’essenza, una volta condensato, viene separato dall’olio vero e proprio ma conserva una piccola concentrazione dei principi che ha sottratto alla pianta. In particolare il profumo.

Idrolati, stessi principi a bassa concentrazione

Per la loro natura, dunque, le acque aromatiche hanno una forza molto minore di quella attribuita agli oli ottenuti dalla medesima pianta. Se dunque poche gocce di olio essenziale sono molto spesso sufficienti per gli usi più diversi, ad esempio alcuni sono utili per dormire, e occorre stare attenti a possibili controindicazioni legate a un sovradosaggio, l’utilizzo delle acque aromatiche comporta molte meno criticità.

Alleati della pelle

La bassa concentrazione dei principi essenziali contenuta negli idrolati li rende adatti, in maniera particolare, per l’impiego direttamente sulla pelle, per scopi estetici piuttosto che curativi. È sufficiente, di norma, spruzzare l’idrolato sulla cute o utilizzare un batuffolo di cotone impregnato del liquido. In alternativa le acque aromatiche possono essere impiegate in alternativa all’acqua per la preparazione di maschere e creme.

L’acqua aromatica di fiordaliso, mutuando le proprietà dell’olio estratto dalla pianta, ha una funzione decongestionante e può essere usata per lenire le pelli sensibili e tamponare le occhiaie. L’arancia aiuta contro le irritazioni e favorisce l’elasticità. Pulisce e sgrassa, invece, la lavanda. L’idrolato di salvia viene spesso applicato sui capelli. Il rosmarino, infine, purifica e tonifica.

Una soluzione con poche controindicazioni

Nelle erboristerie gli specialisti conoscono le proprietà di ciascuna pianta e possono consigliare al meglio a seconda delle proprie esigenze. La bassa concentrazione di principi essenziali, di norma, limita le controindicazioni. L’idrolato di tea tree, ad esempio, viene consigliato per le pelli impure mentre l’olio essenziale della stessa pianta ha capacità tali da richiedere alcune accortezze nell’utilizzo. A differenza del tea tree oil, però, l’idrolato non conserva la medesima efficacia nella prevenzione della pediculosi. Vanno comunque valutate, in ogni caso, possibili allergie ed è bene chiedere consiglio a un esperto prima di scegliere un prodotto.

Utili anche in casa

Gli idrolati sono tornati al centro della cosmesi ma il loro uso non si limita al settore della bellezza. Le acque aromatiche ottenute dal processo di distillazione rappresentano un’alternativa al profumo per l’ambiente da aggiungere ai diffusori di essenze, soprattutto in presenza di animali o bambini molto piccoli. Utilizzati nei contenitori per l’umidificazione dell’aria posati sui caloriferi, gli idrolati – che pure sono da tenere fuori dalla portata dei più piccini – donano all’ambiente una leggera profumazione limitando i rischi in caso di rovesciamento o di contatto accidentale da parte dei bambini.

Acque aromatiche ottenute dal processo di distillazione rappresentano un’alternativa al profumo per l’ambiente da aggiungere ai diffusori di essenze, soprattutto in presenza di animali o bambini molto piccoli. Utilizzati nei contenitori per l’umidificazione dell’aria posati sui caloriferi, gli idrolati – che pure sono da tenere fuori dalla portata dei più piccini – donano all’ambiente una leggera profumazione limitando i rischi in caso di rovesciamento o di contatto accidentale da parte dei bambini.

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