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Fast fashion: 5 domande da farti prima di comprare vestiti nuovi

Il fast fashion ha conquistato tanti consumatori, soprattutto i più giovani e chi ha meno disponibilità economica: ecco perché sarebbe meglio evitarlo

07-09-2023

Usato

La moda fast fashion ha per lungo tempo dominato nel mercato dell’abbigliamento ed è semplice comprenderne i motivi. In un modo che sembra sempre più attento alle apparenze, poter indossare vestiti e accessori all’ultima moda pur non avendo grandi disponibilità economiche rappresenta un vantaggio. Per questo motivo, grandi catene note in tutto il mondo hanno ottenuto grande notorietà e sono diventate il punto di riferimento per moltissime persone, perlopiù giovani, in tutto il mondo.

Ma non sempre tutto ciò che luccica è oro. Il fast fashion nasconde dei risvolti da conoscere per poter essere dei consumatori attenti e consapevoli. È necessario per poter fare delle scelte che siano sostenibili e che mirino non solo a realizzare un guardaroba che rispecchi i propri gusti e il proprio stile, ma anche a tutelare l’ambiente e chi ci circonda.

Prima di acquistare un prodotto derivante dal settore fast fashion, ci si dovrebbero porre cinque importanti domande che possono essere utili nel prendere la decisione finale.

Prodotti fast fashion, dove sono stati prodotti e con quali materiali

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Il fast fashion è un settore di vendita di abbigliamento che propone al cliente abiti di media o bassa qualità a prezzi ridotti rispetto ai competitor, con un veloce ricambio e riassortimento delle collezioni (sempre ispirate alle ultime tendenze) e una grande disponibilità nei negozi (sia fisici che online). 

Ha un forte potere attrattivo e, negli anni, c’è stato un vero e proprio boom dei brand che basano il proprio business su questo modello di vendita. Ha reso la moda più democratica, comprendendo e sfruttando le tendenze d’acquisto e proponendo capi di abbigliamento low cost. Tuttavia, la produzione, in alcuni casi, ha delle caratteristiche poco etiche e sostenibili.

Prima di concludere un acquisto in una catena fast fashion sarebbe opportuno chiedersi dove e come vengono prodotti i capi d’abbigliamento che si stanno per comprare per fare delle scelte eticamente consapevoli. 

Innanzitutto, ci si deve domandare dove viene realizzato il capo d’abbigliamento. Ciò permetterà di comprendere tutto il viaggio compiuto dal prodotto prima di arrivare nelle nostre mani, la quantità di spostamenti che sono stati necessari e il tipo di lavoro impiegato. 

In alcune parti del mondo, ad esempio, la manodopera costa meno, ma ai lavoratori non vengono garantite condizioni favorevoli, vengono richieste molte ore di lavoro consecutive e, in alcuni casi, in condizioni igieniche e sanitarie precarie. Il prodotto finale costa di meno, ma il prezzo morale che si sostiene è estremamente alto. 

Chi ha a cuore le questioni sociali, deve prediligere luoghi d’origine dove siano presenti delle leggi a tutela dei lavoratori e una vigilanza costante.

Avere uno stile di vita sostenibile significa, tra le altre cose, fare attenzione a tutti i dettagli e al ciclo di vita di ciò che si utilizza. L’obiettivo è di minimizzare il proprio impatto sul pianeta e ciò si può ottenere solo attraverso una piena consapevolezza delle proprie decisioni.

Oltre a chiedersi dove viene prodotto un articolo, ci si deve porre una domanda importante: “Con quali materie prime?”. L’origine dei materiali, il modo in cui vengono lavorati e trasformati nel prodotto che desideriamo può incidere in maniera forte sulla scelta finale.

I tessuti non sempre vengono scelti tenendo conto della loro sostenibilità e qualità, ma solo in base al prezzo, che deve essere il più basso possibile. Talvolta, per trattarli, vengono utilizzati pesticidi e altre sostanze chimiche che inquinano l’ambiente, in particolar modo quello circostante alle fabbriche in cui vengono realizzati i capi d’abbigliamento.

Fast fashion, valutare la necessità di un nuovo capo, la sua certificazione e perché prediligere lo slow fashion

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Per essere sicuri che il capo che si sta per acquistare sia stato prodotto cercando di tutelare l’ambiente e di avere un minor impatto possibile, si possono analizzare le certificazioni ottenute e vedere se tra queste ci sono quelle che certificano l’ecosostenibilità del brand e dell’abbigliamento. Le certificazioni vengono rilasciate da enti di diverso genere, sia locali che internazionali.

Dopo aver valutato l’impatto ambientale e le conseguenze sociali del proprio acquisto, una delle domande da porsi è sulla necessità che si avverte di possedere un determinato prodotto o vestito. È necessario chiedersi se si tratta di un acquisto di impulso o dettato dal bisogno. Chi vuole adottare uno stile di vita green, tende a ridurre i propri acquisti, preferendo utilizzare ciò che già possiede, riciclarlo e ripararlo fin quando possibile.

Perché preferire lo slow fashion? Questa è una delle ultime domande da porsi prima di acquistare un capo fast fashion. Lo slow fashion opta per un modello di produzione più lento, più costoso, ma al contempo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, degli animali e delle persone. L’obiettivo è quello di produrre prodotti di valore, con un ciclo di vita molto più lungo.

Per evitare il fast fashion, inoltre, si potrebbe optare per capi d’abbigliamento second hand, che costano di meno, ma sono quasi sempre tenuti in ottime condizioni e hanno un fascino senza tempo. Per acquistare vestiti e accessori usati occorre recarsi nei negozi dell’usato. Puoi trovare quello più rifornito e vicino a te consultando PagineGialle.

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