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I tipi di pesce più leggeri e digeribili da consumare

Chi non digerisce il pesce ha a sua disposizione numerosi tipi di pesce leggeri e digeribili sui quali puntare: ecco quali sono

22-04-2019 (Ultimo aggiornamento 16-05-2019)

Mangiare bene

Con ormai è lotta aperta alle carni rosse e grassi saturi, il pesce ha acquisito una posizione davvero importante nella piramide alimentare, perché oltre ad essere più digeribile, è ricco di nutrienti preziosi e omega tre, ed è importante saper riconoscere quello fresco.

Utilizziamo sempre più il pesce per mantenere la linea, però attenzione, occorre saper scegliere bene: non tutti sono magri! Se tutti consigliano di mangiare pesce azzurro, vediamo meglio quali tipi di pesci preferire e quali evitare e quali risultano più digeribili e migliori per la salute.

Pesci grassi

Eh già! Esistono delle qualità di pesce che contengono oltre il 9% di grassi. Non sono quindi tra i pesci più digeribili e soprattutto sono sconsigliati per una dieta ipocalorica. Possiamo comunque consumarli con moderazione – 1 porzione a settimana – dato che contengono alte quantità di omega 3 e vitamina A e D che sono liposolubili.

Pesce azzurro grasso

Anche in questa categoria rientrano alcuni tipi di pesce grasso! Nello specifico sgombro, lanzardo, palamita, aringa, alaccia e ventresca.

Altri tipi di pesce grasso

Rientrano nella categoria dei pesci grassi anche altri pesci. Capofila il salmone, nonostante la ricchezza di omega 3 non è consigliato un consumo eccessivo di questo pesce.

Per gli amanti del pesce di acqua dolce è importante non abusare di anguilla e capitone, che non presentano nemmeno benefici nutrizionali particolari. Ricchissimo di omega 3 e vitamina D il cosiddetto “quinto quarto”, ovvero uova e fegato, da consumare comunque con frequenza saltuaria. Poi – da non confondere con alici e acciughe – i lattarini.

Questo prodotto oltre a contenere grassi, viene consumato solo fritto, a tutto discapito del nostro fegato e colesterolo. Cerchiamo poi di evitare i semilavorati, come i bastoncini di pesce. Oltre a non presentare notevoli nutrienti, sono ricchi di grassi e rendono obsoleto il sapore del pesce soprattutto tra i più giovani.

Pesci magri

Sbizzarriamoci nel consumo di questo tipo di pesce che contiene meno del 3% di grassi e nulla cede al gusto. Sicuramente consigliati nelle diete ipocaloriche, ma anche per chi intende consumare un pasto leggero senza appesantirsi, per le donne in dolce attesa e agli sportivi per integrare una dieta proteica.

Certo, hanno un contenuto di omega 3 e DHA inferiore a quella dei pesci grassi, ma comunque hanno tantissimi nutrienti che fanno bene alla salute.

Pesce azzurro magro

Nella categoria dei pesci magri rientra la maggior parte del pesce azzurro, come aguglia, alice, pesce spada, sugarello e filetto di tonno.  Sicuramente per mantenere il basso contenuto di grassi bisognerà cucinarli in modo da non aggiungere condimenti particolarmente pesanti che non aiutano la linea e la digestione, scegliendo anche i migliori pesci di stagione.

Crostacei e molluschi

Buone notizie per gli amanti di questo tipo di pesce! I crostacei e molluschi sono magri e ricchi di proteine. Dobbiamo comunque limitarne il consumo per diversi motivi: innanzitutto per le allergie alimentari collegate, ma anche perché contengono un gran livello di colesterolo.

I molluschi bivalvi – come cozze, vogole, telline ecc – sono anche ricchissimi di sodio – attenzione a chi è iperteso! – , elemento non contenuto dai cefalopodi – polpo, moscardino, seppia ecc – che però non sono facilmente digeribili e non sono l’ideale per chi soffre di gastrite e reflusso gastroesofageo. Attenzione inoltre alle intossicazioni!

Se mangiate molluschi crudi, considerate che filtrano i nutrienti direttamente dall’acqua del mare, è quindi possibile che portino con se eventuali patogeni. Inoltre chi consuma il sushi deve assicurarsi che il pesce crudo sia prima stato abbattuto.

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